Fiori d’arancio, un business tutto toscano Oltre 2mila le coppie straniere che ogni anno vengono qui a sposarsi

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Fiori d’arancio, che business. La Toscana oltre che terra prediletta per il turismo culturale e congressuale, scopre di avere una vera e propria vocazione per quello nuziale. E già, in Toscana si viene a sposarsi volentieri, da tutte le parti del mondo. E questo determina un importante giro d’affari, stimato in più di 107 milioni di euro, grazie ai circa 2mila eventi programmati e realizzati ogni anno, che hanno generato nel solo 2014 ben 94.134 arrivi e 405.246 presenze. Una manna dal cielo per i quasi 3mila operatori coinvolti, tra wedding planner, strutture ricettive, catering, estetisti, parrucchieri, fotografi e via dicendo, insomma tutto il mondo che ruota attorno al magico mondo degli sposi. Sono i numeri emersi da un’indagine condotta dal Centro studi turistici sul tema del wedding tourism, secondo cui il matrimonio tipico delle coppie straniere avviene in una delle tante meravigliose ville presenti in Toscana, nel periodo estivo, con rito simbolico, con una media di 48 invitati e 54.836 euro di spesa. Il 39,7% delle coppie arriva dal Regno Unito, dagli Usa il 15,4%, dall’Australia il 6,8%, e poi da Olanda, Germania, Irlanda, Canada, Norvegia, Brasile e Russia. La località più gettonata è come prevedibile Firenze, seguita dalla vicina Fiesole e poi da Castelnuovo Berardenga, Certaldo e Greve in Chianti. Prima tra le province più gettonate risulta essere Firenze, con il 50%, seguita da Siena con il 23,8%, poi Arezzo, Pisa e Lucca. Se nel 41,2% dei casi la struttura utilizzata è stata una villa, l’agriturismo ha attratto il 20,1% degli sposini, il castello il 15,6%, il luxury hotel il 14,9%. Un settore dove dunque la Toscana sembra non avere rivali e che potrebbe contribuire non poco a rafforzare il comparto turistico, viste le prospettive, cioè la quantità di matrimoni che si celebra al mondo ogni giorno.

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