Meno tasse, meno spesa pubblica: la ricetta del sindaco Nardella illustra il bilancio di previsione. Niente Tasi su seconde case e attività economiche

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Meno tasse, più investimenti per rilanciare l’economia. Si può sintetizzare così la ricetta del sindaco Dario Nardella preparata per cercare di risollevare la situazione di Firenze e interrompere il calo costante dei consumi registrato nel corso di questi anni a causa dell’impoverimento delle famiglie. Un Nardella che in consiglio comunale ha illustrato e difeso a spada tratta una bozza del bilancio di previsione 2014 in cui spicca soprattutto la volontà di ridurre la pressione fiscale. Obiettivo che si concretizza innanzi tutto con l’azzeramento dell’addizionale Irpef per i redditi da lavoro inferiori ai 25mila euro, che dovrebbe interessare 137mila contribuenti. Un taglio che per altro non verrà recuperato incrementando le aliquote per i redditi superiori, che rimarranno invariate. Così come invariato resterà il peso della Tari rispetto a quello avuto dalla Tares nel 2013. Ma scelte significative sono anche quelle fatte per la Tasi, cioè i cosiddetti servizi indifferenziati, che non verrà applicata sulle seconde case, per difendere l’affitto, e nemmeno sui locali destinati ad attività economiche come i fondi artigianali o i negozi. Al taglio delle tasse si aggiunge quello della spesa pubblica. E qui Nardella fa alcuni esempi, come i 2 milioni in meno di interessi passivi per i mutui, che dovrebbero riportare a fine anno il debito del Comune a livelli inferiori rispetto a quello del 2009. A questo si aggiunge il milione e 800 in meno di affitti passivi, tanto che in 5 anni si sarebbe arrivati a un risparmio di 5 milioni di euro, Mentre altri 2,6 milioni di risparmio arriverebbero dal blocco del turn over e quindi dalla riduzione del personale. Ma non ci sono solo tagli, perché Nardella dichiara di volersi orientare verso la crescita con una politica di rilancio degli investimenti, che nel 2014 saranno pari a 170 milioni, molti dei quali destinati ad opere pubbliche, quelle che secondo il sindaco possono creare occupazione. Così come i 450 milioni della tramvia, spiega, genereranno 4mila posti di lavoro. Il pubblico che insomma intende fare la propria parte per il rilancio dell’economia, l’altra spetta ai privati, senza i quali non c’è via di scampo. (Ma.Ab.)

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