Tatuarsi è semplice, rimuovere il tatuaggio, quando per varie ragioni non dovesse più risultare gradito, lo è un po’ meno. E solo grazie alla moderna tecnologia laser è oggi possibile eliminarlo, anche se composto da pigmentazioni di vari colori. “Le richieste di Tattoo removal sono in forte aumento – spiega il dottor Nicola Bruscino, dermatologo a Villa Donatello di Firenze –. In molti casi si tratta di persone a cui comincia a disturbare il fatto di mostrarlo, soprattutto per motivi di carattere professionale. Oggi la terapia è possibile grazie ai laser di ultima generazione, che sono in grado di rimuovere i pigmenti colorati, ma si tratta di dispositivi che solo il medico può utilizzare e in particolare un dermatologo, che la ha giusta esperienza nel settore”.
Un intervento che richiede un intervento lungo. “Sicuramente almeno 4 o 5 sedute, perché il laser non elimina il pigmento di per se stesso come se fosse un cancellino, ma ha l’effetto di indurre le cellule a fagocitarlo, dopo averlo frammentato e degradato. Di fronte a tatuaggi con pigmenti di vari colori servono macchine in grado di lavorare su più lunghezze d’onda e agire in modo appropriato su ciascuna colorazione”.
Cosa importante non si tratta di una terapia dolorosa. “No, in quanto vengono utilizzati sistemi di refrigerazione o creme anestetiche da applicare sulla parte interessata. Va però detto che il momento migliore per la rimozione è quello invernale, poiché va evitata l’esposizione al sole o a sostanze irritanti. Questo, mentre il picco di richieste si concentra proprio in estate, quando le persone si preparano ad indossare il costume da bagno”.