Grassina, la variante resta ancora alla prima pietra

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A nessuno sfuggì, nel giorno della posa della prima pietra, la sottile ironia che legava un’opera attesa da decenni alla data di quella cerimonia, il 1 aprile. Che si trattasse di un pesce? A quasi due mesi da quel giorno l’ironia sembra essersi tradotta in realtà, perché a ben vedere ancora i lavori non sono iniziati, tranne qualche accenno che sembrava promettere bene lungo via di Belmonte, dove è stato ricavato un piazzale sterrato circondato dalla ormai classica fettuccia arancione e poi non si è più visto nessuno. <<Avrebbero dovuto cominciare a lavorare proprio da via di Belmonte – dice l’assessore alle Grandi opere, Paolo Frezzi – già ai primi di maggio, per poi allestire anche l’area di cantiere nell’area del parcheggio del campo sportivo. Da allora non abbiamo avuto altre informazioni>>. <<I cantieri sono già partiti di fatto e entreranno nel vivo alla fine di maggio>>, rassicura il sindaco. Insomma la variante si farà, ma siamo andati a vedere qual è la situazione ad oggi. Sul posto dove in quel giorno di festa venne posata la prima pietra con un grande tam tam nessuna traccia di lavori, è solo spuntato un contenitore di metallo che sembra lì abbandonato a se stesso. Tutto il resto è rimasto com’era prima. Saliamo su, allora, verso via di Belmonte, recintata dalla fettuccia ormai lì da mesi e mesi. Alla curva dove dovrebbe essere interrata la strada e poi partire il viadotto che porterà le auto giù a Niccheri nessuna traccia di cantieri. Procediamo per arrivare là dove era arrivata una ruspa facendo sperare che fosse un buon inizio ed è sorta quella specie di spiazzo, da cui dovrebbe diramarsi la nuova strada diretta verso Lilliano e poi verso Ghiacciaia. Oggi l’erba è di nuovo nata ed è già alta. Degli escavatori non c’è più alcuna traccia.

Alla posa della prima pietra, Sergio Forconi da grassinese aveva lanciato con leggerezza una sua battuta da comico: <<Negli anni ’60 si cominciò a sentir parlare della variante. Ora ci siamo e dicono che ci vorranno mille giorni lavorativi. Ma tra feste, ferie, scioperi e giorni in cui le ruspe non funzionano, mi sento di dire che l’opera la potremo vedere finita nel 2060>>. Era solo una frecciata?

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