Impruneta, il vicesindaco Aramini lascia il Pd

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Altro scossone nel Pd dell’area fiorentina. Dopo la decisione del sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini di lasciare il partito per Italia Viva, adesso a dire addio è il vicesindaco di Impruneta Matteo Aramini, che però per adesso sostiene di non avere intenzione di proseguire la sua attività in un’altra forza politica.

“Dopo riflessioni molto dolorose durate mesi – spiega lui stesso – ho comunicato la decisione di lasciare la tessera del Partito Democratico di Impruneta. Un viaggio nato nel 2015 da una forte passione che però piano piano, negli ultimi mesi, è divenuta sempre più debole”.

“I motivi sono molteplici, ma due, riconducibili quasi del tutto al livello locale – prosegue il vicesindaco – sono i principali. Il primo è stata la perdita di tanti di quei valori sui quali si era costituita questa forza politica nel 2007 e dai quali ne rimasi affascinato. Un ampio respiro politico costruito su una forte unione verso obiettivi condivisi. Obiettivi che invece sono oggi divenuti sempre più personali o, piuttosto, dettati da rivalse personali. Per qualcuno forse non è chiaro il concetto del lavorare per conto dei cittadini e di conseguenza elevare i traguardi del singolo verso un bene più alto. Si dovrebbe operare per la comunità ed esclusivamente a beneficio di essa.

Purtroppo invece nel Pd locale ci sono anime con pensieri arrivisti, che qualcuno definisce “correnti” (forse da intendere nella sua accezione peggiore del termine), volte solo a strategie e pensieri di propria comodità. Il secondo motivo è il rispetto, qui totalmente sconosciuto. Da una parte il rispetto per le persone. Un membro dirigente locale mi ha detto: “Se esci dal Partito Democratico perdi delle chance”.

I nostri sostenitori sono persone con nomi, cognomi, storie, passioni ed emozioni, non una semplice somma algebrica o delle chance per fini personali. Ci sono persone che hanno dedicato la loro vita a questa passione e che oggi qualcuno si permette di calpestare senza ritegno nel vero senso della parola. Dall’altra il rispetto verso il Partito stesso, verso la sua struttura e soprattutto verso le sue regole che invece ad Impruneta sono costantemente disattese da chi invece avrebbe il dovere di farle rispettare. Si gestisce tutto, anche in questo caso, come se fosse proprio. Siamo arrivati addirittura ad avvalersi del potere di togliere la possibilità di voto, strumento di massima democrazia, all’Unione Comunale, l’assemblea più importante dell’organigramma”.

Infine la precisazione: “Non esco per migrare in altri partiti esistenti, non ne sento alcuna necessità e non lo riterrei neanche corretto al momento. Adesso ho soltanto bisogno di restituire energia a quella passione, soffocata da persone ed atteggiamenti che danneggiano non solo me stesso, ma tutto il territorio. L’amore per Impruneta è immenso ed il desiderio di mettere ancora a disposizione la mia energia per sostenerlo e valorizzarlo è profondo e ben radicato. Non escludo quindi niente per il domani, ma ci penseremo poi. Per il presente invece, se il sindaco lo riterrà, do comunque la mia disponibilità per proseguire il lavoro cercando di portare a termine i molteplici progetti che vedono coinvolte tante realtà e cittadini”.