Assalto ai pronto soccorso, aumentano gli accessi

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Pronto soccorso presi d’assalto e messi in difficoltà dalla eccessiva pressione di richieste di intervento. Una situazione d’allerta di fronte a cui il Collegio Ipasvi di Firenze, che riunisce infermieri, assistenti sanitari e vigilatrici d’infanzia, chiede più personale e organizzazione per dare risposte ai problemi di fronte alla situazione di caos che si è creata nei reparti di emergenza a seguito del picco influenzale. Secondo i dati raccolti in queste settimane da Ipasvi, al pronto soccorso di Torregalli si è passati da una media di 110 pazienti al giorno a picchi di 160-170 persone, con attese di 6-8 ore per i codici verdi, 4-6 ore per gli azzurri e 1 ora per i gialli. Stabile Careggi, con circa 300 afflussi medi al giorno, mentre a Ponte a Niccheri si è passati da 100 utenti giornalieri di media a picchi di 120/130 persone al giorno. Infine al pronto soccorso dell’ospedale di Empoli, che gestisce normalmente 170 persone, sono arrivati anche 260 pazienti in una sola giornata. Ma al di là dei numeri, le difficoltà sono moltissime in tutti gli ospedali citati, nessuno escluso. “Oggi, per come è organizzata la sanità, le persone non trovano sul territorio risposte adeguate – spiega il presidente del Collegio Ipasvi di Firenze, Danilo Massai – e vanno al pronto soccorso per qualunque esigenza: dai problemi tossicologici a peggioramenti legati a patologie croniche, fino alla febbre notturna. I dati ci dimostrano che solo il 15% dei soggetti che si rivolgono al pronto soccorso viene ricoverata: questo significa che del restante 85% almeno il 50% avrebbe potuto trovare risposte in strutture territoriali adeguate, senza ingolfare un servizio che deve essere operativo sulle vere emergenze”.

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