La situazione abitativa in Toscana non è delle migliori, anzi appare in peggioramento. E’ quanto si evince dal monitoraggio condotto dall’Osservatorio sociale di Regione Toscana e Anci Toscana, con la collaborazione del Settore regionale politiche abitative e Irpet sui dati relativi al 2023. Diminuiscono infatti sensibilmente le transazioni immobiliari (-13,9), scendono decisamente gli acquisti con mutui (-30,9%), ristagna il mercato degli affitti.
Le difficoltà di accesso alla casa aumentano così anno dopo anno, come mostra la crescita continua dell’Affordability index, che misura il grado di accesso all’acquisto della casa da parte delle famiglie italiane. L’indice è costruito mettendo in relazione il valori di acquisto di un’abitazione al metro quadro e i redditi medi di lavoro.
Secondo questo indice attualmente servono in media 7 annualità di reddito per acquistare una casa in Toscana, ma queste annualità salgono a 23 se si considera di destinare a tale scopo il 30% del reddito, ovvero la quota che viene ritenuta economicamente sostenibile anche per la concessione di mutui. Tale forbice si è ampliata notevolmente, passando dalle 18 annualità del 1986 alle 27 odierne. Attualmente il 4,1% delle famiglie toscane si trova in una situazione in cui le spese abitative complessive superano il 40% del reddito netto disponibile, al netto di eventuali sussidi abitativi.
Torna poi ad aumentare sensibilmente il trend delle richieste di sfratto dopo il blocco negli anni del Covid: nel 2023 sono 8.604 le richieste d’esecuzione. Per lo stesso anno gli sfratti effettivamente emessi sono stati circa 2.500 su tutto il territorio regionale, con un incremento rispetto all’anno precedente del 163%.
Determinante anche l’aspetto demografico. La Toscana, come il resto del Paese, sta affrontando un “inverno demografico”, con un’età media in aumento e un indice di vecchiaia che segna un +22,3% rispetto al 2020. La popolazione over 65 è in crescita, mentre quella in età lavorativa (15-64 anni) è in costante diminuzione. Nel medio periodo si stima un graduale incremento dei nuclei unipersonali e delle coppie senza figli, e una forte riduzione delle famiglie con figli. Tutti questi elementi avranno, inevitabilmente, un impatto anche sui modi di abitare.
Per le politiche abitative pubbliche l’assessora regionale Serena Spinelli ha indicato le principali azioni in corso: “Stiamo procedendo nell’attuazione del Piano Casa regionale, con una risposta positiva verso gli obiettivi previsti: per la ristrutturazione degli alloggi pubblici abbiamo messo a disposizione dei comuni 10 milioni e i lavori nei circa 470 alloggi coinvolti saranno conclusi nei primi mesi del prossimo anno. Inoltre, per la costruzione di nuovi immobili, la Regione sta utilizzando 30 milioni di risorse comunitarie e ha pubblicato uno specifico bando, di cui entro la fine dell’anno sarà definita la graduatoria per il finanziamento dei progetti. Allo stesso tempo, siamo in linea con i tempi previsti dal Pnrr per i lavori di manutenzione, efficientamento energetico e miglioramento antisismico che riguarderanno ben 2.700 alloggi sul territorio regionale. Purtroppo scontiamo una grande assenza di risorse provenienti dal livello nazionale”.