Catena umana per salvare le imprese

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Una catena umana di oltre 400 persone da via Verdi fino a piazza del Duomo fatta di commercianti, albergatori, lavoratori dello sport e dell’intrattenimento che si sono ritrovati all’insegna dello slogan “Salviamo le imprese”.

L’iniziativa si è svolta a Firenze, in contemporanea con altre dieci città toscane ed è stata organizzata dalle associazioni di categoria regionali Confcommercio Toscana e Confesercenti Toscana per rivendicare una diversa gestione dell’emergenza pandemica, in grado di conciliare diritto alla salute e diritto al lavoro.  

I dirigenti delle due associazioni di categoria hanno dato il via al “flash mob” proprio di fronte al ristorante “La Maremma” di via Verdi, diventato luogo-simbolo della disperazione degli imprenditori dopo l’estremo gesto del suo titolare, che si è tolto la vita nell’agosto scorso. Poi l’incontro alla presidenza della Regione, dove erano attesi dall’assessore alla attività produttive Leonardo Marras, che ha espresso la solidarietà del governo regionale alle ragioni della protesta. Infine, in Prefettura per consegnare nelle mani del prefetto Alessandra Guidi il documento unitario contenente dieci richieste degli imprenditori del terziario, con la preghiera che il massimo esponente locale dello Stato se ne faccia portavoce presso il governo nazionale. “Dieci richieste ma che possono riassumersi in due principali: poter tornare tutti al lavoro, pur con le regole e limitazioni imposte dalla necessità di arginare la pandemia, e – laddove questo non fosse possibile – avere ristori dignitosi e sufficienti per tirare avanti continuando a garantire l’occupazione”, hanno sottolineato i presidenti Cursano e Bianchi.