Cisl: insostenibile il green pass per le badanti

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“Le norme sul green pass stanno mettendo in gravi difficoltà gli oltre 46 mila anziani toscani che ospitano badanti e le loro famiglie, perché mettono a loro carico gli stessi obblighi di un’azienda; con la conseguenza che molte badanti stanno pensando di lasciare l’Italia o rischiano di essere spinti verso il nero”. E’ la denuncia di Alessandro Gualtieri, segretario della Fisascat-Cisl Toscana.

“Non siamo certo no-vax o no-green pass – tiene a precisare Gualtieri – ma questo è un settore particolare, che ha bisogno di norme particolari: non si possono equiparare gli anziani che hanno bisogno di una badante ad aziende strutturate. Parliamo di persone con un’età media di 71 anni ed evidentemente, se hanno bisogno di una badante, anche con delle fragilità”.

Il Decreto che ha introdotto l’obbligo della certificazione verde, ha assimilato infatti i datori di lavoro dei badanti, quindi gli anziani o le loro famiglie, alle aziende fino a 15 dipendenti, “mettendo a loro carico – spiega il segretario Fisascat – le relative norme e adempimenti: all’anziano o alla sua famiglia viene affidato il compito di dotarsi di un regolamento, per stabilire le modalità operative per l’organizzazione delle verifiche, nonché eventuali contestazioni delle violazioni di questo obbligo, rivolgendosi anche alle prefetture per l’irrogazione di eventuali sanzioni amministrative. Inoltre, visto che il luogo di lavoro è l’abitazione privata, la stessa regolamentazione vige per qualunque persona che intenda accedere in questo spazio, sia un familiare, un conoscente, un medico, un idraulico per un guasto o qualunque altra persona. Prevedere tutto questo per un anziano solo o per una famiglia è semplicemente insostenibile”.