Confindustria dichiara guerra ai falsi

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Confindustria Toscana alza il tiro contro la contraffazione. Il mercato dei falsi viene visto come uno dei principali problemi per il mercato del made in Toscana, che si conferma attore protagonista nel segmento del lusso, ma anche per il sistema Paese, visto che si parla a livello nazionale di una perdita di gettito fiscale del 2,5%. Il presidente Alessio Ranaldo chiede una intensificazione dei controlli da parte degli enti preposti, con la Regione in prima fila e i vari Comuni, e sottolinea come nel patto per lo sviluppo firmato tra le varie associazioni di categoria e la stessa amministrazione regionale questo tema sia stato posto all’ordine del giorno. Ma quanto vale il mercato del “made in”? Se si tiene conto solo del comparto che riunisce industria tessile, abbigliamento, prodotti in cuoio, calzature e gioiellerie in Italia si parla di 64mila imprese attive, per 500mila addetti. Un settore in cui la Toscana fa a parte del leone, con16mila imprese e 112mila addetti, ma anche con il primo posto assoluto tra le regioni in termini di addetti (22,8%), prima della Lombardia che si ferma al 20,9%. Classifica che vede invertiti i primi due posti per quanto riguarda il peso dell’export, con Lombardia al 24,4% e Toscana al 21,3%, che fa segnare un valore di 13 miliardi di euro e una crescita del 39,5% tra 2017 e 2018.