I sindacati in allarme per il boom degli sfratti

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Emergenza abitativa in Toscana: CGIL, CISL, UIL e i sindacati inquilini SUNIA, SICET, UNIAT, Unione Inquilini lanciano l’allarme, parlando di “una forte preoccupazione per la situazione abitativa del paese, caratterizzata dai pesanti riflessi dell’emergenza sanitaria, dalla ripresa generalizzata delle esecuzioni degli sfratti per morosità incolpevole, dalle decine di migliaia di esecuzioni immobiliari sulla prima casa, dalla forte incidenza sui costi dell’abitazione, già proibitivi, dei rincari dal 60 al 100% delle utenze domestiche, e sugli oneri condominiali per i servizi legati al consumo energetico”. Fortemente critica anche la posizione dei sindacati sui provvedimenti adottati in materia di politiche abitative.

Il dato che emerge dall’analisi dei dati dei primi mesi del 2022 in Toscana confermerebbe quanto i sindacati avevano in più occasioni denunciato: l’alto numero di richieste di sfratti non si localizza solo nei comuni capoluogo, ma si estende praticamente a tutti i comuni della regione, in particolare nelle aree dove la crisi economica e il numero di licenziamenti e casse integrazioni si sono fatti sentire con maggiore drammaticità. Sono comunque le città ad alta vocazione turistica a soffrire di più di più l’emergenza sfratti. E Firenze ha il primato toscano per numero di richieste di sfratti in rapporto al numero di abitanti, con ben 50 convalide di sfratto a settimana (200 al mese), con una previsione di 130 sfratti mensili effettivi con forza pubblica. A questi dati attuali, che descrivono l’incipit del 2022, si devono sommare tutte le esecuzioni bloccate durante il periodo pandemico: ulteriori 5500 sfratti da eseguire in tutta la Toscana. La fine del periodo emergenziale legato al Covid non ha portato una risoluzione delle situazioni pregresse: anzi ne ha accentuato le criticità, moltiplicate dall’effetto del caro bollette domestiche e condominiali.