Salvate le piccole imprese. L’appello delle categorie

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Salvate le piccole imprese. L’appello parte da Firenze, dove le associazioni di categoria regionali Cna, Confartigianato Imprese, Confcommercio, Confesercenti hanno portato oltre 400 imprenditori da tutta la Toscana per un confronto diretto con i parlamentari eletti nei collegi toscani.

“Le piccole imprese rappresentano il 96% del sistema economico toscano. Lasciarle morire sotto la scure dei rincari di energia e materie prime – combinati ad inflazione, crisi dei consumi e perdita di competitività – significa privare la Toscana della sua prima fonte di reddito e condannarla ad una crisi economica e sociale senza precedenti”, questo il grido di allarme unanime che si è levato dall’auditorium Al Duomo, che ha ospitato la manifestazione.

Quattro i provvedimenti principali e più urgenti che le associazioni toscane della piccola e media impresa sollecitano, come già fanno da tempo le loro confederazioni nazionali: stop ai rincari e alle speculazioni su energia e materie prime, che stanno stravolgendo le dinamiche del mercato; via libera a sostegni e incentivi che aiutino le imprese a riprendere gli investimenti nell’innovazione, ora bloccati a causa della mancanza di liquidità; poi sburocratizzazione e semplificazione della macchina amministrativa; infine una pronta risoluzione del problema legato alla carenza di manodopera qualificata, che ora rallenta i processi di sviluppo.

Forte anche l’aspettativa sui fondi strutturali e sul PNRR. Su questo punto, le associazioni di categoria chiedono alla Regione Toscana particolare attenzione agli investimenti che possano favorire l’attività delle imprese, recuperando quel gap competitivo che ora le penalizza nei confronti delle imprese estere.