Stretta sui bonus edilizi e rincari: cantieri a rischio

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I provvedimenti in corso d’opera del Governo mirati a regolamentare l’accesso ai bonus edilizi, arrivati in rapida successione, come lo stop alla cessione multipla del credito, rischiano di bloccare quel processo di rilancio dell’edilizia che gli incentivi fiscali hanno determinato. Lancia un invito a rivedere certe scelte il presidente di Ance Toscana, Stefano Frangerini, dalla sede di Confindustria Firenze, spiegando come il settore si trovi a scontare anche altri problemi capaci di bloccare gli interventi di riqualificazione, in particolare il forte aumento dei prezzi delle materie prime, come ferro e legno. A cui si va a sommare il rincaro dell’energia. A nome di Ance, Frangerini chiede dunque al Governo un intervento rapido ed efficace per non vanificare un’attivazione di risorse che ha portato in un anno alla nascita di oltre 11mila imprese. Tanto che ad oggi, per l’utilizzo del superbonus la Toscana si pone al quarto posto in Italia per numero di asseverazioni depositate (8.455) e al settimo per importo investimento (1 miliardo e 178mila euro).

Riguardo agli aumenti delle materie prime, Frangerini ha poi spiegato come un progetto viene fatto due o tre anni prima della sua realizzazione e se nel frattempo i costi sono aumentati di molto le imprese si trovano nell’impossibilità di realizzarlo. Cosa che potrebbe mettere a rischio anche gli interventi previsti nell’ambito del Pnrr, perché se non vengono adeguati i prezzari si potrebbe assistere a gare che vanno deserte. Intanto, a tutela delle imprese regolari, Ance annuncia di costituirsi parte civile nei processi che verranno celebrati per truffe legate ai bonus fiscali.

La gestione del Pnrr e la “lezione” che l’urbanistica deve trarre dalla pandemia, secondo Ance Toscana suggeriscono anche una riflessione sulla legge regionale urbanistica, 65/2014. “Pure senza essere stravolta – dice il presidente di Ance Toscana – dovrebbe tenere di conto anche della lezione urbanistica della pandemia, ovvero sia centri urbani recuperati e riportati a una pluralità di funzioni grazie anche a una programmazione in grado di unire flessibilità e qualità della progettazione”. Nel nome di una “semplificazione che non vuol dire minore attenzione a esigenze ambientali o di tutela”.