Turisti fantasma. Il 50% soggiorna in strutture non ufficiali

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Ma come fanno i turisti a scomparire così. Arrivano e poi si perdono. In città che non sono neanche troppo grandi. Tuttavia accade e le cifre raccontano questo fenomeno, anche se parlare di cifre ufficiali per chi è scomparso dai monitor è difficile: si può solo parlare di stime. Come quelle snocciolate da Federalberghi Toscana, secondo cui nella nostra regione solo nel 2015 sarebbero arrivati circa 90 milioni di turisti, di cui 44,8 milioni ospitati in strutture ricettive ufficiali, a cui se ne dovrebbero aggiungere 40 milioni più o meno in alloggi non ufficiali e altri 3.5 in strutture ricettive inadempienti l’obbligo di comunicare la presenza. Un abusivismo che in pratica rappresenterebbe grosso modo il 50% delle presenze e che di fatto verrebbe a determinare anche un mancato introito per quello che riguarda la tassazione, a cominciare dall’imposta di soggiorno. La denuncia di Federalberghi arriva in occasione della firma di un impegno comune con i sindacati Cgil, Cisl e Uil per chiedere alla Regione di sostenere solo gli asset aziendali che garantiscono occupazione e produzione di ricchezza generale. Cioè quelle strutture ricettive regolari che, pur ospitando solo la metà dei turisti, garantiscono oltre l’85% della forza lavoro occupata con contratto regolare, coprono il 70% di quanto l’intero settore turismo apporta al Pil regionale, versano il 73% stimato delle entrate tributarie del settore accoglienza. Un appello che arriva in vista della ripresa del dibattito, in consiglio regionale, sulla nuova legge sul turismo, che sostituirà quella varata nel 2000. Secondo Federalberghi la Toscana è al primo posto in Italia come numero di alloggi affittati su Airbnb: 26.681; di questi solo a Firenze risulterebbero 5mila775. “Ma le case in regola però sono solo 550, le altre non pagano tassa di soggiorno e non sono note al fisco”, rileva il presidente Paolo Corchia.

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