Firenze ritrova lo smalto dei tempi migliori, quello smalto che noi fiorentini forse non riusciamo a vedergli addosso, complice forse l’abitudine o la ressa di visitatori in mezzo a cui siamo costretti a lasciarsi trasportare recandoci in centro. Lo dicono i numeri del bilancio 2015 tracciato dal Centro studi turistici, che parla di un nuovo record determinato dall’aver scavalcato di balzo l’asticella dei 9 milioni di pernottamenti. Tanti, anzi tantissimi. Ma saranno tutti qui? Perché i calcoli, certo giusti, sono stati fatti in base ai rilievi effettuati sulle strutture ricettive ufficiali, alberghiere o cosiddette extralberghiere che siano. “Certo è però che ci sono altri numeri che non si dicono, e sostanzialmente perché non si conoscono. Sono i numeri del sommerso – racconta il presidente di Federalberghi, Francesco Bechi – legati cioè a una forma di accoglienza irregolare che in questi anni si è andata moltiplicando e che sottrae spazio e margine alle strutture regolari. Per altro ci pone nelle condizioni di non poter certificare il livello dell’accoglienza e non avere alcuna idea sull’entità effettiva delle presenze”. “Questo è un terreno su cui dobbiamo lavorare – dice ancora Bechi – rivedendo le normative regionali sul turismo per distinguere in modo chiaro una volta per tutte operatori professionali e non, che secondo noi non dovrebbero esistere, ma che comunque non possono configurarsi come normali strutture turistiche ricettive”. Chi ha dormito nel mio letto? Recitava una vecchia favola di una famiglia di orsetti. Quanti hanno dormito nella nostra città? Potremmo allora chiederci noi. (Ma.Ab.)