Mancano solo quattro mesi al termine della legislatura in Regione e per le elezioni che porteranno al rinnovo della squadra di governo. Quattro mesi, ma ormai il cammino è al termine, tranne che per l’attività ordinaria. Tante cose fatte in cinque anni, altre lasciate per strada, a metà. Alcune delle quali preziose. Tra quelle incompiute e che proprio per questo generano un po’ di rammarico l’assessore alle Attività produttive e lavoro Gianfranco Simoncini inserisce la questione dei centri impiego. “Abbiamo già approvato una legge che prevede un processo di riordino del servizio per l’impiego, che passerà attraverso la costruzione di un’agenzia per il lavoro – dice Simoncini -, ma l’attuazione è complessa e finora la situazione generale nel paese e le incertezze sull’assetto costituzionale ci hanno impedito di concretizzarla”. Eppure si tratta di un settore fondamentale, vista la situazione occupazionale difficile anche in Toscana. “In questo settore serve sicuramente un salto di qualità – prosegue l’assessore – attraverso un rafforzamento del ruolo nazionale, ma con un forte legame territoriale. Bisogna che ci sia un investimento di risorse per potenziare l’attività, per la quale in Italia spendiamo mediamente meno degli altri paesi”. L’Agenzia regionale conserverà l’articolazione territoriale degli attuali centri per l’impiego, mentre il personale oggi alle dipendenze delle Province, in tutto circa 1000 dipendenti diretti e 600 indiretti, confluirà nell’agenzia, insieme a tutte le funzioni e agli appalti in atto. Questo significa che gli attuali 23 centri impiego diventeranno una realtà unica con propaggini su tutto il territorio e con una gestione integrata. Architetture istituzionali a parte, che possono servire a ottimizzare i costi, quello che appare più necessario è legare il servizio dell’agenzia a fornire una risposta concreta alle esigenze delle persone in cerca di lavoro, intrecciando domanda e offerta e facendo da reale collettore; questo significa essere in stretta relazione con il mondo delle imprese, venire considerati un passaggio fondamentale nella ricerca di manodopera. (Ma.Ab.)