Nessuna cura dimagrante in vista per le Asl toscane, almeno sotto il profilo numerico. Lo ha spiegato l’assessore regionale alla Salute Luigi Marroni, sottolineando come un eventuale accorpamento delle Asl, adesso dodici in totale, creerebbe più problemi di quanti potrebbe risolverne. “Spesso le Asl sono tra le aziende più grandi, sia in termini di personale che di fatturati, che si trovano nei nostri territori. Per questo – ha detto l’assessore – ridurne il numero significherebbe dare vita a strutture estremamente difficili da gestire”. Non sarà dunque questa la strada per l’efficientamento del sistema sanitario toscano, che pure dovrà giocoforza andare incontro a una costante riorganizzazione dei servizi a causa della riduzione dei fondi a disposizione. “Anche se le risorse sono sempre più scarse – ha proseguito Marroni – non stiamo chiudendo i servizi, apriamo nuovi ospedali, manteniamo attivi i piccoli presidi. Interveniamo sull’intensità di cura, eliminiamo sprechi e doppioni. Fare le riforme è difficile ma il nostro obiettivo è riuscire a fare le stesse cose con meno soldi”. Tagli che a quanto dichiarato dal direttore generale della sanità regionale Valter Giovannini non avrebbero colpito il personale, cresciuto numericamente in questi ultimi anni oltre il turn over. E sul futuro dei piccoli presidi ospedalieri è stato : ciso Marroni nello scongiurare ogni ipotesi di chiusure: in corso ci sarebbero accordi precisi da attuare sui livelli provinciali per garantire l’assistenza sui vari territori. (Maurizio Abbati)