Crisi di identità o ricerca di un modulo più appropriato e funzionale ai tempi che stiamo vivendo? Forse per Firenze è meglio parlare della seconda ipotesi, anche se un problema identitario esiste, a cui cerca di rispondere in questo avvio di mandato il presidente Bassilichi. Un cambio di passo fatto segnare con l’obiettivo di riposizionare l’ente, in una fase in cui il taglio dei finanziamenti rischia di metterlo con le spalle al muro per quanto riguarda la possibilità di sostenere lo sviluppo delle imprese. Ma quale sarà il futuro della Camera di commercio. E’ la domanda che Bassilichi ha voluto porre direttamente a tutti gli iscritti, in un questionario mirato a capire quali orientamenti assumere in materia di servizi, di gestione delle partecipate e di entità dei diritti camerali. La risposta c’è stata, ma ha dimostrato soprattutto come il famoso diritto alla partecipazione venga spesso rivendicato ma non esercitato. Infatti, dei 96.117 elettori potenziali chiamati ad esprimersi si è arrivati a ottenere soli 1.996 voti validi. Pochi, troppo pochi. E il primo a dimostrarsi contrariato da questo esito è lo stesso presidente, che confessa come la Camera si trovi “in una situazione di disagio sulla comunicazione”. Bassilichi ammette infatti che già questa è una prima cocente “sconfitta” a cui bisognerà trovare rimedio. Scontato l’esito del voto al quesito in cui venivano coinvolti gli iscritti per sapere se si dichiaravano favorevoli al taglio del 50% del diritto annuale. Il 75,2% ha ovviamente detto sì. Meno scontato l’esito dell’altro quesito, quello sulla cancellazione totale del diritto annuale. In questo caso il 40,7% si è dichiarato contrario (a cui si può sommare un 19,4% senza opinione), a testimonianza delle consapevolezza almeno parziale che senza finanziamenti i servizi non possono essere garantiti. Tra le società partecipate ritenute più utili per favorire la crescita, al primo posto figura l’Aeroporto di Firenze, seguito da Firenze Fiera. E su queste due società Bassilichi è stato chiaro: nessuna dismissione delle quote poiché risultano strategiche per le imprese, bisogna rimanere nelle compagini azionarie per verificare l’orientamento seguito e poterlo indirizzare in qualche modo. Diverso il caso di quelle meno strategiche, da cui progressivamente si dovrà uscire. Buoni infine i giudizi sui servizi erogati, dato importante, poiché è su quella strada che si dovrà andare avanti. Insomma la Camera di commercio del futuro dovrà essere necessariamente più snella, in termini di spesa, incentrata sui servizi alle aziende, ma senza rinunciare a una sedia da regista sulla scena dell’economia locale. Bassilichi ha annunciato una cura dimagrante, irrinunciabile se si vorrà dimezzare il diritto annuale entro il 2017 e continuare a disporre di un budget prefissato di 8 milioni da mettere ogni anno a disposizione del territorio. Una cura che passerà anche attraverso la locazione dei vari immobili di proprietà, come la stessa storica sede della Volta dei Mercanti. (Maurizio Abbati)