Centrale del latte, due mesi per voltare pagina Soci pubblici pronti ad uscire dalla compagine. Spazio alle proposte fino al 20 febbraio, poi la scelta

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Il 30 marzo. Sembra questa la data termine entro cui dovrebbe cominciare a profilarsi la nuova Centrale del Latte, quella che dovrà fare a meno della partecipazione degli enti pubblici per andare avanti. E che dunque dovrà guardare al mercato per trovare nuovi investitori in grado di sostenere e proseguire l’attività produttiva. “Gli azionisti stanno procedendo nel percorso stabilito dall’assemblea dei soci del 29 dicembre scorso. Una strategia di crescita che ha due condizioni non negoziabili: la salvaguardia dei livelli occupazionali dell’azienda e della filiera agro-alimentare”. Lo ha ricordato l’assessore comunale di Palazzo Vecchio alle partecipate Lorenzo Perra a proposito delle due mozioni approvate dal consiglio regionale sulla vicenda della Centrale del latte, una delle quali mozione impegna la giunta regionale “a compiere ogni azione e scelta tesa a rafforzare il polo agro alimentare regionale, la tutela e diffusione della filiera corta in Toscana e le produzioni agricole e di qualità”. “Il 29 dicembre scorso – ha ricordato Perra – l’assemblea dei soci ha dato mandato al consiglio di amministrazione di individuare una o più ipotesi di rafforzamento aziendale e di evoluzione possibile del capitale sociale, in linea alle diverse specifiche esigenze e volontà dei singoli azionisti e tenendo presente che alcuni soci pubblici devono dismettere le proprie quote. Un percorso di crescita condiviso, dunque, sulla base delle due condizioni non negoziabili, così come era stato richiesto anche dal consiglio comunale con un apposito ordine del giorno”.  “Alcuni giorni fa, in linea con questo mandato – ha aggiunto l’assessore alle partecipate – la Mukki ha pubblicato un bando per raccogliere manifestazioni di interesse per la Centrale del latte. Nel bando il cda invita tutti i soggetti interessati a inviare, entro il 20 febbraio, proposte alla società purché siano ‘nello spirito’ della delibera dell’assemblea”.  “Chi ha proposte operative e concrete si faccia dunque avanti – ha concluso Perra – poi, entro il 30 marzo, la società farà le sue scelte per crescere e rafforzarsi garantendo i livelli occupazionali dell’azienda e la filiera agro-alimentare toscana”.

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