Chi sale e chi scende: giù i consumi, su la disoccupazione Sono 3,4 milioni le persone in cerca di lavoro e gli acquisti scendono. Natale amaro

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Beni e servizi ricreativi -1,9%, alberghi pasti e consumazioni fuori casa -1,7%, beni e servizi per la cura della persona -1,1%, abbigliamento e calzature -0,7%, beni e servizi per la casa -1,8%, alimentari tabacchi e bevande -1,3%. Sono i dati relativi ai consumi degli italiani nel terzo trimestre 2014 elaborati da Confcommercio. Un trend negativo che perdura, considerato che nel 2013 si era registrato a fine anno un dato negativo del 3% per i servizi e del 3,3% per i beni. E nei prossimi mesi la tendenza non sembra potersi invertire. Si preannuncia dunque un Natale amaro, complice anche la coincidenza con numerose scadenze di pagamento, che distoglieranno i pochi risparmi degli italiani dai consumi. Del resto la ripartenza non può essere generata dai consumi, che ne sono invece una conseguenza. Bisogna investire sulla creazione di nuovi posti di lavoro e agire quindi in modo indiretto sui consumi, che non potranno tornare a salire fino a quando non scenderà la disoccupazione. E’ il lavoro la leva dello sviluppo ed è su quello che dobbiamo concentrare gli sforzi. I dati non sono incoraggianti, considerato che a ottobre si è registrato un nuovo record per la disoccupazione, arrivata al 13,2% con un aumento di 90mila unità, che significa 3,4 milioni di persone senza lavoro. Per non parlare dei giovani, dove il dato arriva addirittura al 43,3%, che equivale a 700mila ragazzi in cerca di un lavoro. (Ma.Ab.)

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