Consiglio comunale: un anno in cifre

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Difficoltà ad acquisire reale autonomia e scarsa incisività di fronte alle decisioni prese dalla giunta. Sembra essere questo in sintesi il dato che emerge dal bilancio di un anno di lavoro del Consiglio comunale presentato dalla presidente Caterina Biti. Un Consiglio che pure rispetto agli anni precedenti ha visto aumentare la mole di lavoro svolto, con un notevole incremento sia delle delibere, passate dalle 60 del 2014 a 74, che delle interrogazioni, balzate da 71 a 473. Un lavoro intenso, caratterizzato dall’approvazione del nuovo regolamento interno e sottolineato anche dalle poche assenze dei consiglieri, con Mario Razzanelli che svetta su tutti con 11 su un totale di 49 sedute. Ma se i numeri raccontano di un forte attivismo, si rimarca come su certi temi che hanno coinvolto la città l’incidenza del Consiglio sia stata esigua: per tutti il caso della mobilità, materia che registra una sola delibera nonostante il caso tramvia, così come l’istruzione, mentre per bilancio, tributi e partecipate se ne contano 23. La palma d’oro delle interrogazioni va a Tommaso Grassi, che raggiunge quota 599, seguito da Giacomo Trombi con 559. Consistente anche l’attività nelle commissioni, che ha comportato 607 sedute. Da ricordare l’emolumento dei consiglieri, a cui per ogni seduta, sia di Consiglio che di commissione, vanno 90 euro lorde a gettone.

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