Cura dimagrante, la Regione taglia 261 posti di lavoro Nessun licenziamento ma avvio alla pensione. E il personale non sarà reintegrato

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Cura dimagrante per la Regione, che come aveva annunciato il governatore Enrico Rossi ha avviato un processo di riorganizzazione degli uffici che prevede una riduzione del numero dei dipendenti. Sono 261 gli esuberi dichiarati, a cui però non farà seguito alcun licenziamento. “Nessuno finirà in mobilità o perderà il posto di lavoro”, precisa l’assessore al bilancio e al personale, Vittorio Bugli. Sarà invece adottata la politica dei pensionamenti, che consentirà di eliminare questi esuberi tra il 2015 e il 2016, applicando laddove necessario e come previsto dalla legge nazionale le regole precedenti alla riforma Fornero del 2011. “Sono 261 posti di lavoro in meno (tra giunta, Artea e Consiglio regionale) che non saranno rioccupati – aggiunge l’assessore – e che si tradurranno, a regime, in un risparmio atteso di almeno 14 milioni l’anno”. Operazione che porterà ad avere un dipendente in meno su dieci nel comparto e un dirigente in meno su quattro. Un dimagrimento che va di pari passo con la riorganizzazione della macchina regionale, con 88 settori e strutture (e dunque dirigenti) al posto di 118  – compresa Artea, l’ente pagatore della Regione – e 12 strutture al posto di 17 per il Consiglio regionale. Nel dettaglio saranno 199 i dipendenti e 31 i dirigenti degli uffici della giunta regionale che saranno avviati alla pensione tra il 2015 e il 2016, 2 (di cui un dirigente) ad Artea, 29 dipendenti del comparto e 4 dirigenti per il Consiglio regionale. Analogo provvedimento interesserà successivamente anche le Asl. Un’operazione di contenimento delle spese già avviata con la riduzione del numero dei consiglieri regionali da 55 a 40, l’eliminazione dei vitalizi. La riduzione del numero dei componenti della giunta da 10 a 8 e quello dei direttori generali da 8 a uno solo. Tutto per generare risorse da investire nei servizi al cittadino.

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