”Dissesto idrogeologico: si paga una politica suicida” L’Ordine dei Geologi: fondamentale l’opera di prevenzione sul territorio

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Dissesto idrogeologico, i geologi fanno sentire la propria voce. “Per evitare i dissesti, ridurre al minimo i danni – dice Maria Teresa Fagioli, presidente dell’Ordine dei Geologi della Toscana – è necessario prevenire, e cioè curare la manutenzione ordinaria del territorio e costruire in modo adeguato. Ma poiché, per quanto si ponga attenzione le emergenze non sono eliminabili in toto, è altrettanto fondamentale avere una protezione civile efficiente durante le crisi, e che in ‘tempo di pace’ non sta semplicemente ad aspettare, ma attivamente, capillarmente ascolta i cittadini, li informa e li addestra a come comportarsi per non soccombere. Non si può battere il dissesto, non si possono minimizzare i rischi senza il coinvolgimento di chi sul territorio vive e lavora”. Ma Fagioli incalza ancora e parla di “graduatorie in Regione ferme da decenni, mancanza di dirigenti geologi, scelta di altre professionalità nelle commissioni comunali del paesaggio”. “In molte regioni colpite dai dissesti – dice la presidente dell’Ordine – sono stati organizzati addirittura i presidi, i geologi di zona. In Toscana no, e non è dato sapere con quale criterio. È con amarezza che siamo costretti a constatare come le uniche iniziative ritenute ‘politicamente spendibili’ riguardino fondi da assegnare a chi ha avuto danni, magari finanziate con una ritoccatina ‘di solidarietà’ al prezzo dei carburanti. Aiutare chi ha subito incolpevolmente danni è doveroso, ma magari i cittadini preferirebbero sapere anche che cosa viene fatto perché al prossimo acquazzone, non debbano temere per i propri beni, e attività, quando non per la propria vita”. Purtroppo, secondo Fagioli, dobbiamo fare i conti con “una politica urbanistica suicida pluridecennale”; “si è costruito dove non si doveva, si è modificato il territorio cedendo ad illusorio ottimismo e sottesi interessi speculativi, si è inculcata nei cittadini l’idea che la tecnologia può tutto”. “A questa cattiva politica  – conclude la presidente – si aggiunge che oggi gli eventi meteo cosiddetti eccezionali tali non lo sono più, la rete scolante progettata per tempi di ritorno non più attuali non regge, la manutenzione è ridotta, causa economie”.

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