Fieristico ad ostacoli,
a rischio 13 posti di lavoro Firenze Fiera ipotizza tagli al personale. La replica dei sindacati: serve un rilancio

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Tredici posti di lavoro a rischio a Firenze Fiera. Ma i sindacati non ci stanno all’ipotesi di riduzione del personale profilata dalla società che si occupa della gestione degli spazi fieristici. Filcams Cgil e Uiltucs  Uil,  in merito all’attivazione della procedura della legge 223/91 che prevede il licenziamento di 13 lavoratori di Firenze Fiera,  “esprimono profonda preoccupazione per la situazione e la propria contrarietà per la strada intrapresa dall’azienda”. “E’ da tempo – commentano i sindacati – che abbiamo espresso al presidente e ai soci di maggioranza,  la nostra preoccupazione per Firenze Fiera, per la gestione approssimativa e superficiale del personale, per scarsa lungimiranza nella programmazione degli eventi fieristici,  per l’incapacità di mettere in sinergia il sistema,  e soprattutto per la mancanza di un serio piano industriale sostenuto  da importanti  ed indispensabili investimenti economici”. Una situazione che dunque secondo i sindacati aveva già evidenziato alcune problematicità di fondo, che adesso avrebbero condotto l’azienda a dover attuare un piano di contenimento dei costi relativi al personale. “Abbiamo nel recentissimo passato dimostrato,  con accordi innovativi,  di essere disponibili a fare la nostra parte per il rilancio dell’azienda – proseguono Cgil e Uil – e per tutta risposta come prima soluzione ci troviamo a un taglio di un terzo del personale e all’azzeramento dell’integrativo aziendale. Soluzione per noi inaccettabile, all’assemblea chiederemo ai lavoratori  di intraprendere opportune iniziative per contrastare la scelta del consiglio di amministrazione e avanzeremo proposte per sfidare la presidenza per un forte rilancio del polo fieristico fiorentino e per la salvaguardia dei posti di lavoro”.

Un rilancio che dovrebbe passare anche attraverso un piano concordato con i soci di Firenze Fiera, tra cui soprattutto la Regione Toscana, che ha manifestato l’intenzione di scommettere sul fieristico e ora si trova invece a dover fronteggiare una situazione di difficoltà che colpisce proprio una delle realtà più importanti di questo settore. Peraltro è da tempo che Firenze attende un intervento concreto e deciso di riqualificazione degli spazi fieristici e congressuali, sia per quanto riguarda la Fortezza dopo il passaggio di proprietà dal Demanio agli enti locali, sia per il Palacongressi. Una città, ma anche una regione, che potrebbero avere molto da guadagnare da uno sviluppo di questo settore grazie alla loro attrattività, ma che hanno bisogno di poter contare su strutture idonee ad ospitare i grandi eventi e competere su scala internazionale. (M.Ab.)

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