Industria in calo. Aggrappati
a un filo di speranza Negativi i dati della congiuntura toscana sul quarto trimestre 2014. In calo produzione e fatturato

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Il 2015 sembra ci stia regalando segnali positivi per quanto riguarda l’economia della Toscana, ma i numeri ci raccontano per ora di un 2014 e di un ultimo trimestre dell’anno chiusi in negativo. E così non resta ancora una volta che aggrapparci alle aspettative.  Secondo i risultati dell’indagine Unioncamere Toscana – Confindustria Toscana sulle imprese manifatturiere con più di 10 addetti il periodo ottobre-dicembre 2014 fa registrare una nuova flessione della produzione industriale, scesa dal -1% del terzo trimestre al -1,1%. Si chiude così il terzo anno consecutivo di flessione dell’attività. In calo dell’1,3% il fatturato, che scivola anche sull’export (-1,8%). Diminuite invece le ore di cassa integrazione rispetto all’ultimo trimestre del 2013, ma questo è un segnale che va interpretato, in quanto il minor ricorso potrebbe essere dovuto anche alla chiusura definitiva di alcune attività, con l’inevitabile uscita dal mercato del lavoro dei dipendenti. Per quanto riguarda la dimensione d’impresa, in positivo la media, quella da 50 a 249 addetti, che chiude con un +2,8% di produzione e un +1,8% di fatturato. In negativo invece la grande impresa (produzione -1,1%, fatturato -2,1%), anche se l’occupazione cresce del 3,1%; così come la piccola impresa (produzione -3,3%, fatturato -2,8%, occupazione -0,7%). A livello di settori, bene la farmaceutica, intorno al +8%, l’elettronica (+3%), la meccanica (+1,2%) e la componente residuale delle manifatture “varie” (+1,3%). Positivo anche il dato del tessile e abbigliamento (+0,7%), grazie soprattutto alla componente abbigliamento che, dopo un terzo trimestre molto negativo (-8,6%), in chiusura anno sale al +2% mentre il tessile si ferma al +0,3%. Forti perdite interessano inoltre i mezzi di trasporto (-7,5%), il comparto alimentare (-6,2%), il legno e mobilio (-5,8%) e i minerali non metalliferi (-4,2%). Stabile, infine, la chimica, gomma e plastica (-0,2%).
“I numeri dell’economia toscana fotografano uno scenario ancora incerto, ma con grandi opportunità che imprese e territorio devono afferrare per uscire stabilmente dal tunnel”, commenta il presidente di Confindustria Toscana, Pierfrancesco Pacini. “Ma perché questa svolta non sia fragile e asimmetrica, e dunque inadeguata alle potenzialità e ai bisogni della Toscana – osserva Pacini – dobbiamo fare leva su queste opportunità, anziché andare al traino di esse. E per questo i necessari sforzi delle imprese in termini di innovazione continua di prodotto, processo e mercato, vanno accompagnati da una forte scossa politico-economica”.

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