La nave di Enrico Rossi
e lo scoglio di Peretola Previsto entro luglio il passaggio in consiglio regionale per il Pit. Ma un sì potrebbe non bastare

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Grandi manovre in Regione. Entro il mese di luglio dovrà essere sottoposto all’approvazione del Consiglio il Pit che prevede tra le altre cose anche la programmazione della nuova pista dell’aeroporto Vespucci. Il governatore Rossi ha già chiaramente ribadito che si tratta di una scelta strategica e di un impegno preso da lui stesso in prima persona che va rispettato, e chi intende restare in maggioranza non può chiamarsi fuori. Ma la marcia di avvicinamento al voto ci racconta di una sofferenza evidente in alcune componenti di quella maggioranza che Rossi spera ora lo sostenga, scarpe strette e piedi indolenziti.

Malumori che si sono evidenziati anche nel corso della riunione del Cal, il consiglio delle Autonomie locali, chiamato ad esprimersi proprio sulla delibera relativa all’ampliamento dell’aeroporto fiorentino. La proposta è passata a maggioranza con  5 voti contrari, 7 voti favorevoli “e 3 i non partecipanti al voto che all’ultimo momento – si legge in una nota del Comune di Prato –  hanno preso questa decisione per evitare che con l’astensione mancasse la maggioranza, in quanto vige il medesimo regolamento del Senato che vede l’astensione come voto contrario”. Una prova di forza o di debolezza, a seconda di come si vuole leggerla, che non potrà ripetersi nell’aula consiliare, dove su quei voti Rossi dovrà poter contare, consapevole di non potersi esporre al rischio di una bocciatura, ma nemmeno di un successo legato al soccorso delle opposizioni. Se così fosse, tutti a casa, ha annunciato, suscitando dissensi anche evidenti nelle fila del suo stesso partito, in cui si vive un forte imbarazzo davanti a un progetto che ha incassato la decisa contrarietà degli amministratori locali della Piana fiorentina e di Prato, ma su cui nutre dubbi manifesti anche il presidente della Provincia Barducci.

Ma attenzione, perché il via libera della Regione è elemento necessario e non sufficiente alla realizzazione della pista, che dovrà prevedere una serie di prescrizioni da rispettare. La volontà politica potrebbe dunque non bastare, se i paletti da superare dovessero essere troppo stretti. E la pista rischierebbe di restare ancora nel libro dei sogni, malgrado un’assunzione di responsabilità in grado di far naufragare la nave di Rossi. Non è la prima volta che le prime pietre restano anche le ultime. (Maurizio Abbati)

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