Carrozzieri toscani in rivolta.
A rischio 6mila posti di lavoro Mobilitazione nazionale contro il decreto del governo sul risarcimento danni

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Più di duemila imprese, che danno lavoro a 6.000 dipendenti e producono un fatturato di circa 600 milioni di euro, sono a rischio solo in Toscana per la riforma Rc auto varata dal Governo. Le carrozzerie scendono sul piede di guerra e annunciano battaglia. Partita infatti una mobilitazione nazionale che prevede tra l’altro una manifestazione a Roma indetta per  mercoledì 15 gennaio, a cui si aggiungerà una mozione presentata dall’IdV che dovrebbe essere discussa nella prossima riunione del consiglio regionale.

Al centro della protesta sono finite alcune norme della riforma della Rc auto, contenute nel decreto “Destinazione Italia” entrato in vigore il 24 dicembre, che secondo la categoria mettono a rischio la sopravvivenza di queste imprese. In particolare i carrozzieri contestano la misura che rende nei fatti obbligatoria la “forma specifica” nel risarcimento dei danni ai veicoli incidentati. “In pratica, le nuove norme  impongono di far riparare il veicolo incidentato esclusivamente dalle officine di carrozzeria convenzionate con le assicurazioni e pagate direttamente da queste ultime. In questo modo – sostengono i carrozzieri di Confartigianato, Cna, Casartigiani – si rischia di far chiudere migliaia di carrozzerie indipendenti, che non operano in convenzione con le assicurazioni. In sostanza, si impedirebbe ai cittadini di esercitare la libera scelta di essere risarciti in denaro e di farsi riparare l’auto dall’officina di fiducia”. (Ma.Ab.)

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