Lavoro, lavoro. La Rimor
in piazza contro la mobilità La protesta degli operai davanti alla Regione. L’azienda pronta a ritirare il provvedimento

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Lavoro, lavoro. E’ il grido scandito a più riprese dai lavoratori della Rimor di Poggibonsi, che hanno manifestato per l’intera mattinata davanti all’ingresso del consiglio regionale in via Cavour, dove era in programma un tavolo istituzionale con sindacati, istituzioni locali e la proprietà dell’azienda, dopo la decisione di mettere in mobilità tutti i 164 dipendenti. Crisi che dunque colpisce anche uno dei settori più forti ed evoluti della Toscana, quello della camperistica, dove l’Italia si pone come terza forza produttiva dopo Germania e Francia e la sola la Toscana fornisce circa l’80% del prodotto nazionale, con un fatturato annuo di oltre 500 milioni e oltre 1500 addetti.

Buone notizie arrivano per fortuna proprio dal confronto svolto in Regione. “Sottilineo positivamente – ha detto l’assessore regionale al Lavoro, Gianfranco Simoncini – due dati: in primo luogo la disponibilità da parte dell’attuale proprietà a ritirare la procedura di mobilità già attivata; in secondo luogo l’impegno di tutte le istituzioni, Regione compresa, ad accompagnare questo percorso che dovrà portare verso una nuova prospettiva basata su un piano industriale credibile, in grado di dare un futuro alla Rimor e certezze ai lavoratori”.

La proprietà ha illustrato il percorso avviato con la presentazione della richiesta di concordato, con gli incontri in atto col sistema bancario e con i fornitori, dichiarando che l’attuale situazione di cassa permetterebbe un riavvio della produzione e la presenza alle prossime fiere di settore, che giudica condizione indispensabile per garantire la ripresa dell’azienda. Ha inoltre informato che si sta attivando, nel rispetto delle procedure, nella ricerca di partner che possano rilevare in toto o in parte l’azienda, sottolineando peraltro che se non si troveranno acquirenti è disponibile anche a valutare come proseguire il proprio impegno imprenditoriale.

“Il clima positivo tra sindacati e azienda – ha concluso Simoncini – induce a un moderato ottimismo, nonostante il quadro tuttora complesso. Auspico che le decisioni che devono essere prese in varie sedi possano permettere la ripresa dell’attività produttiva, condizione indispensabile per garantire il futuro della Rimor”.

Restano però tutte le difficoltà di un comparto che risente in modo evidente della flessione degli ordinativi su scala mondiale e che finora è riuscito a resistere proprio per la competitività dovuta soprattutto agli alti livelli qualitativi della produzione, che hanno fatto della Toscana un distretto internazionale. Per contenere il crollo della domanda bisognerà dunque procedere in un’opera di allargamento dei mercati, alla ricerca di nuovi potenziali clienti o partner. Questo non è però compito degli operai, che in questa operazione possono avere un ruolo di primo piano, ma solo per la qualità del lavoro che sono in grado di svolgere in fabbrica. (Maurizio Abbati)

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