Non ci resta che pagare
Tassa di scopo da primato Sono 93 in Toscana i Comuni che l’hanno introdotta. In 10 c’è invece la tassa di sbarco. La selva delle tariffe

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Chi sei, dove vai? Un fiorino. La battuta è celebre, il film è “Non ci resta che piangere”. Ma poco divertente, per i turisti che arrivano in Toscana, è anche il fiorino che si trovano a dover sborsare per soddisfare le esigenze di quelle amministrazioni comunali che hanno deciso di introdurre l’imposta di soggiorno o di scopo che sia, a cui si aggiunge quella di sbarco per le località costiere delle isole.

Introduzione della tassa di soggiorno in cui, secondo una ricerca Federalberghi, la Toscana la fa da assoluta padrona a livello nazionale, con il più elevato numero di Comuni che hanno deciso di sfruttare la legge e chiedere un contributo ai tanti visitatori che le nostre città sono in grado di attrarre. Ad aver applicato la tassa sono 93 diversi Comuni toscani (sui 204 che ne hanno facoltà), un numero senza uguali in tutta Italia con l’eccezione del Piemonte, che arriva a 98. Ma la Toscana si riprende il primato quando all’imposta di soggiorno di somma quella di sbarco, applicata in ben 10 Comuni (sui 22 complessivi a livello nazionale). Si sale così 103.

Ma non è tutto. A suscitare curiosità è anche il metodo utilizzato dalle varie amministrazioni per applicare la tassa. La ricerca condotta da Mercury per Federalberghi evidenzia come a livello impositivo si sia andati avanti in ordine sparso. Firenze ad esempio chiede 1 euro a notte, da moltiplicare per il numero di stelle attribuite agli alberghi. Cinque stelle, cinque euro. Con esenzioni per gli under 12. La rivale Venezia chiede la stessa cifra, ma solo per l’alta stagione, mentre in quella bassa la tariffa appare dimezzata. Soluzione che avevano caldeggiato anche gli albergatori fiorentini. Le esenzioni si fermano invece agli under 10. A Roma si pagano 2 euro per gli alberghi a 1, 2 e 3 stelle, solo 3 euro per quelli a 4 e 5 stelle. Anche qui esenzioni per gli under 10. Veniamo a Milano. Qui si pagano 2 euro per gli hotel a una stella, 3 euro per 2 stelle, 4 euro per 3 stelle, 5 euro per 4 e 5 stelle. Sommariamente più caro insomma, se non fosse che le esenzioni dal pagamento sono estese fino ai 18 anni.

Una selva aspra e forte, insomma. E non ci resta che… pagare. (Maurizio Abbati)

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