Due sottosegretari, un viceministro. C’è posto anche per Firenze nella allargata – forse troppo vista la contingenza che inviterebbe ad essere parsimoniosi – squadra del nuovo governo di Enrico Letta. Perché se è vero che ai parlamentari che hanno ricevuto l’incarico non saranno concessi bonus extra, molti dei nominati non siedono né tra gli onorevoli né tra i senatori.
Due sottosegretari dunque, Erasmo D’Angelis a Infrastrutture e Trasporti, e Gabriele Toccafondi a Istruzione Università e Ricerca. Più Lapo Pistelli, chiamato a fare il viceministro agli Affari Esteri. Il primo, e forse il nome più inatteso, dovrà lasciare il suo incarico di presidente di Publiacqua per affrontare un compito importante. “Darò il massimo”, si limita a commentare. Per Pistelli invece si tratta solo di un ritorno a Roma, visto che il responsabile affari esteri del Pd ha già rappresentato il suo partito alla Camera per due legislature prima di approdare al Parlamento Europeo e prima di affrontare Matteo Renzi alle primarie per la candidatura a sindaco di Firenze, concluse con l’esito che sappiamo.
Infine Toccafondi, che ormai forse aveva già visto infrangersi il sogno di bissare la sua esperienza in parlamento e invece si è visto schiudere nuovamente le porte, anzi il portone principale. “Era il 26 febbraio e da poche ore – scrive lui stesso su Facebbok – avevo scoperto che per poco, pochissimo, e per una concatenazione di eventi, non ero rientrato alla Camera. Ieri sera molto tardi un amico mi ha letto il comunicato stampa in diretta e mi informava che ero sottosegretario all’Istruzione. Sono indubbiamente due momenti opposti ma credetemi hanno avuto in comune una ri-scoperta del perché uno fa politica. In fondo si riparte, anche se alla fine nessuno si era mai fermato”. (Maurizio Abbati)