Ragazzi, c’è la crisi
Tutti in vacanza sull’Arno Precipita il numero dei fiorentini che lascerà la città:
solo il 32% contro il 53% del 2011

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I nostri vecchi raccontavano di frequente di quando ai tempi della loro perduta gioventù le vacanze si passavano in riva d’Arno, e si facevano anche i bagni. Ecco che forse, dopo il boom economico che ci ha portato a girare il mondo, il cerchio comincia a chiudersi e a distanza di sessant’anni si torna su quelle stesse rive del fiume a fare l’estate. Solo che oggi in quelle acque i bagni, malgrado i depuratori, nessuno si sogna più di farli. Sono sempre di più infatti i fiorentini che decidono di rinunciare alla vacanza lontano da casa, e non certo in omaggio alla moda ma per colpa della crisi. E’ quanto rileva una ricerca dell’istituto di statistica di Palazzo Vecchio, secondo cui solo il 32,1% ha programmato di andare in vacanza, a differenza del 47,5% nel 2012 e del 53,7% nel 2011. Un calo considerevole insomma, l’anno del botto, ma alla rovescia. In particolare quelli che non andranno per niente in vacanza sono passati dal 43,2% al 58,1%, mentre rimane stabile la percentuale di coloro che si sposteranno solo il fine settimana (9,8% contro il 9,3% nel 2012).

La necessità di tagliare la spesa per le vacanze fuori città colpisce poi in maniera simile sia i lavoratori dipendenti che gli autonomi (37,7% e 36,4% rispettivamente; -20,8 e -17,8 punti percentuali rispetto al 2012); ma  gli autonomi cercheranno di compensare in parte con le vacanze brevi del fine settimana (+7,5% rispetto al 2012);

Il mare resta la destinazione più gettonata, in particolare le località toscane (37,9%) che superano  quelle fuori regione (25,4%). Mentre sono in aumento le mete di vacanza diverse da mare e montagna, soprattutto all’estero (+9,7%), a testimonianza che se aumenta il numero di quanti tirano la cinghia, c’è una componente di fiorentini che mantiene una buona capacità di spesa. E’ la classica forbice che si allarga, come la storia ci racconta accadere sempre nei momenti di crisi economica. (Maurizio Abbati)

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