Renzi saluta. Si spengono i riflettori su Palazzo Vecchio Salone dei Duecento gremito. Saccardi lascia la poltrona di vicesindaco a Nardella

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A tre mesi dalla fine del suo mandato di sindaco, Matteo Renzi è arrivato in consiglio comunale per portare il suo saluto. Poche ore prima il Presidente Napolitano gli aveva affidato il mandato per la formazione di una nuova compagine di governo. Il tempo di scendere dal Colle, fare i primi incontri istituzionali e arrivare a Firenze, dove lo attendeva un Salone dei Duecento gremito. E dove ha tenuto un discorso che da un lato voleva essere un primo bilancio dell’attività svolta e dall’altro un invito alla giunta comunale a non fermarsi ad attendere la fine della legislatura. Poi ha provveduto personalmente a reintegrare la squadra, dopo l’uscita di Stefania Saccardi, che si sposta a pochi metri più in là da Palazzo Vecchio, cioè a Palazzo Strozzi Sacrati, dove assume l’incarico di vicepresidente della Regione. Al suo posto arriva, di ritorno da Roma, Dario Nardella, che assume le deleghe a Welfare, Sport, Casa e Cooperazione internazionale. Tutto qui. Adesso gli impegni di Renzi lo portano lontano, anche se siamo convinti che non mancherà di farsi vedere e sentire. Ma di sicuro si spengono quei riflettori che per mesi sono rimasti accesi su Firenze, e che nel bene e nel male (inseparabili come tutti sanno) la hanno fatta rimbalzare sulle pagine dei giornali e nei servizi televisivi di tutto il mondo. I problemi tornano ad essere quelli di ogni giorno, di ogni piccola (scusate l’aggettivo che però vuole essere quantitativo e non qualitativo) città. (Maurizio Abbati)

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