Io lavoro e penso a te, diceva una vecchia canzone di Battisti. Ma se quel “te” è il fisco, lavorare diventa davvero un peso insostenibile. Soprattutto quando pensi che dovrai lavorare fino a settembre per soddisfarne la fame. E’ incredibile. Ma lo è anche il fatto che le istituzioni se ne accorgano perché lo scrivono i giornali. E’ stata Cna a lanciare l’allarme, dicendo che il peso complessivo del fisco (Total Tax Rate) sulle piccole imprese e sugli artigiani nel 2014 arriverà al 63,1% (dato medio su Italia). Con alcune città che appaiono fuori dalla media, guarda caso tutte in Toscana: a Firenze in particolare la pressione fiscale complessiva sulle piccole imprese nel 2014 sarà del 74,1%. Secondo l’analisi effettuata da Cna Nazionale sui 112 Comuni capoluoghi di provincia e regione le imprese fiorentine lavoreranno quindi fino al 29 settembre per pagare le tasse. E il reddito che resta alle imprese dopo aver pagato le tasse per loro è solo del 25,9%. Quindi, se il reddito d’impresa è di 50mila euro l’anno, dopo aver pagato tutte le tasse i 50mila euro nel 2014 diventano a Firenze 12.938. Pronta la replica della Regione, che confuta il dato Cna, ma solo in parte. La Toscana, secondo la Regione, per tassazione sulle imprese artigiane è sostanzialmente nella media italiana, con l’eccezione di Firenze e Grosseto, nettamente al di sopra del 63,1%, che è il dato medio nazionale diffuso da Cna. Tuttavia le differenze non sarebbero imputabili alla Regione stessa – che nel tassare applica criteri territorialmente omogenei – quanto a problematiche, peculiarità o ragioni locali. Insomma, restano da accertare i motivi ma un dato di fatto c’è e appare a questo punto certo: a Firenze le piccole imprese artigiane cominciano a guadagnare solo dopo aver lavorato i primi 9 mesi dell’anno. Lo stesso periodo di tempo che serve per far nascere un bambino può bastare a far morire un’impresa. (Ma.Ab.)