Se l’ambulanza si ferma al casello

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Ieri è andata bene. Il paziente colpito da infarto a bordo dell’ambulanza della Pubblica Assistenza di Ponte Buggianese è arrivato in tempo al reparto di emodinamica dell’ospedale di Pistoia. Ma la situazione che si è generata a seguito della disattivazione dei telepass dei mezzi di soccorso di Pubbliche Assistenze e Misericordie da parte di Autostrade per l’Italia è davvero critica. Con la nuova procedura, entrata in vigore il 1 gennaio senza una fase di adeguamento, le associazioni di volontariato (che in Toscana effettuano la quasi totalità dei servizi di emergenza) dovrebbero richiedere nuovi apparati e autocertificare i viaggi effettuati in autostrada per le emergenze. In attesa degli adempimenti burocratici, con le sbarre che non si aprono all’arrivo delle ambulanze, è facile immaginare quello che potrebbe succedere. “Non è possibile sostenere una decisione unilaterale di questo tipo – ha detto il presidente di Anpas Toscana, Attilio Farnesi – per questo abbiamo scritto al presidente della Regione Enrico Rossi e ai parlamentari eletti in Toscana. Dopo l’annuncio dell’accordo raggiunto mesi fa presso il ministero dei Lavori pubblici, non ci fu alcuna intesa sulle modalità operative per mettere in pratica le nuove norme”. “Non demorderemo – si legge nella lettera del presidente Farnesi – dal perseguire un ragionevole e corretto superamento di questo problema nelle forme civili e democratiche che sono nel nostro Dna, prevedendo importanti iniziative pubbliche in cui la denuncia e la protesta siano il fondamento per l’affermazione dei diritti generali, che i volontari contribuiscono a garantire in modo costante e qualificato”.

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