Sicurezza, 3 ditte cinesi su 4 fuori regola

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Quasi tre imprese cinesi su quattro (72%) di Firenze, Prato e Pistoia non rispettano le più basilari norme per la sicurezza sul lavoro. Secondo Confartigianato sarebbe quanto emerge dai primi risultati del programma di controlli della Regione che, da qui al 2016, prevede di passare al setaccio tutte le 7.700 aziende cinesi ad oggi esistenti sul territorio. “Un grande sforzo con cui, finalmente, enti ed istituzioni locali accolgono le richieste avanzate da tempo da Confartigianato e da tutta l’imprenditoria ‘sana’, italiana quanto straniera – commenta Gianna Scatizzi, presidente dell’associazione degli artigiani fiorentini -. All’origine di tragedie come quella di Prato dello scorso dicembre, della mancata sicurezza dei lavoratori, della concorrenza sleale verso le imprese che rispettano le norme c’è infatti la facilità con cui possono insediarsi sistemi illegali di produzione sui nostri territori. È su questo terreno che occorre intervenire. L’obiettivo di tutti deve essere non dare più alibi alla illegalità ed è proprio in questa direzione che si muove il progetto della Toscana”. I controlli effettuati da settembre confermano le parole di Scatizzi: delle 497 imprese ad oggi ispezionate (il 6,5% del totale), ben il 72% non rispetta le norme di sicurezza sui luoghi di lavoro. Tra queste 40 (11%) sono state oggetto di sequestro/chiusura per gravi irregolarità, mentre alle altre sono state elevate informative di reato e prescrizioni.

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