“Suérte”, la nuova T-shirt firmata da due giovani di Signa Marco e Lorenzo hanno poco più di 20 anni e sono già alla loro terza collezione

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Un’idea in testa e la voglia di provarci, perché anche se è vero, come dicono loro, che l’Italia non è un paese per i giovani, questa non deve trasformarsi in una scusa. E’ così che nel 2013 si è accesa la lampadina ed è arrivata quell’idea di cambiare semplicemente punto di vista, per passare dall’indossare le T-shirt tanto amate dei giovani d’oggi a disegnarne delle loro e poi a produrle. Marco Gonfia e Lorenzo Basile, vengono da Signa, alla periferia di Firenze, il primo ha 21 anni e il secondo 25, ma hanno già davanti una catena di distribuzione che si prepara a toccare tutte le parti d’Italia, tanto che in un anno le vendite sono triplicate. “Io avevo iniziato l’università ma non ne ero affatto entusiasta, Lorenzo era appena tornato dall’Australia”, racconta Marco. “La voglia di fare qualcosa per conto proprio ci stimolava e così abbiamo iniziato a fare le creare magliette da fare indossare agli amici”. Già, gli amici-cavie, i primi che hanno testato il prodotto del nuovo marchio, cucito in casa insieme alle mamme e poi battezzato “Suérte”, che in due anni di passi in avanti ne ha già fatti eccome, tanto che proprio pochi giorni fa è stata presentata la terza collezione. Si tratta di 17 modelli originali da uomo e 16 da donna, a cui presto si aggiungerà una speciali collezione Kids, perché anche i più piccoli hanno diritto ad avere le loro T-shirt. Il costo al dettaglio si aggira sui 30 euro, mentre il colore vira dal beige al crema e il collo ha un taglio vivo. “Le nostre sono T-shirt a km zero – dice Marco – nel senso che tutte le fasi della produzione, dall’acquisto della stoffa al confezionamento, avvengono in provincia di Firenze: è quindi realmente un Made in Italy. Le immagini riprodotte per l’80% sono originali e le altre sono immagini prese in prestito ma poi riviste e modificate”. Il fatto di venire da Firenze aiuta? “Eccome, a volte è davvero un biglietto da visita importante, in tutta Italia – dice Marco –  meno che a Firenze, ovviamente”. Ma si sa: nessuno è profeta in patria. (Ma.Ab.)

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