Supertassa sui treni per vip
per finanziare quelli pendolari Il governatore Rossi all’attacco: ”O so cambia o sarà lotta dura”. Sotto accusa anche la cementificazione

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Il potere logora chi non ce l’ha, diceva Giulio Andreotti. Ma logora anche chi lo detiene e tuttavia deve muoversi in mezzo a mille ostacoli che impediscono il procedere. Quando il potere è insomma solo una fetta e le parti sono fatte da altri. Figuriamoci in una situazione come quella attuale, in cui si fanno i conti con i tagli e una crisi che imperversa richiedendo interventi straordinari ovunque. I

Il governatore della Toscana Enrico Rossi si presenta come chi sa di dover fare l’equilibrista, un passo avanti e mezzo indietro, per non cadere. E ne ha per tutti, quando arriva agli stati generali del turismo al Palacongressi. A cominciare da Ferrovie dello Stato, su cui era già intervenuto duramente sulla sua pagina facebook. “Io propongo che gli utili di Ferrovie dello Stato siano investiti sui treni regionali per migliorare le infrastrutture e il materiale rotabile e aumentare le corse. Anzi di più. Propongo – aveva sottolineato – che si metta una tassa progressiva sui treni dell’ Alta Velocità per coloro che viaggiano in prima classe, o come diavolo si chiamano business, vip, class e altro ancora con queste parole idiote e classiste. E i risultati di questa tassa, che i nostri super super vip, class, business e altro ancora ben incravattati e inamidati e profumati, sono certo pagherebbero ben volentieri, siano destinati a migliorare il trasporto regionale. Chi ha un po’ di coscienza non può provare che imbarazzo vedendo in stazione i treni dell’ Alta Velocità, moderni puliti, efficienti, con quattro, dico quattro classi, e, accanto, sulla stessa piattaforma i treni regionali, in ritardo, sporchi, vecchi, da cui scendono i lavoratori e gli studenti. Anche questo è il risultato delle politiche di destra e classiste che si sono fatte in questi anni. Ora si deve cambiare, se no sarà lotta dura. E io so da che parte devo stare”. Concetto rilanciato dal palco fiorentino, chiedendo una politica del trasporto pubblico  finalizzata a favorire i cittadini che devono recarsi a scuola o al lavoro. “Io – ha ribadito – quando vado a Roma siedo tranquillamente in classe normale”.

Ma Rossi ha usato toni severi anche sulla cementificazione della Toscana, parlando di turismo. “Basta con le seconde case a fine turistico  – ha dichiarato – e le villette a schiera che non portano niente al territorio, neanche sotto il profilo economico, perché spesso la gente si porta anche la pasta da casa. Il paesaggio è un bene prezioso”. Quel paesaggio che la Regione si è proposta di tutelare al meglio con una nuova legge contestata da più parti.

Infine internet, vero elemento rivoluzionario nel sistema turistico. Rossi ha ribadito la volontà della Regione di investire per estendere e potenziare la banda larga, quale elemento di attrattività e competitività. Anche se la Toscana non parte proprio da zero in questo capitolo. “Secondo le statistiche in Italia siamo i migliori. Ma come diceva la mia nonna: se mi  valuto poco, se mi paragono molto”. Insomma, inutile essere primi tra gli ultimi. Bisogna guardare a chi sta davanti. (Maurizio Abbati)

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