I tagli non passeranno. Il governatore Enrico Rossi, davanti ai sindaci della Toscana, si dichiara pronto a opporsi con tutte le forze al taglio annunciato da Poste, che prevede la cancellazione 63 uffici e la riduzione di orario di altri 37 sportelli. Rossi ha incontrato nella sala della presidenza della Regione i primi cittadini assieme ai rappresentanti di Anci e Uncem. “Tagliare 63 uffici postali che costano pochi milioni – ha detto – è un atto che suona come insulto ai pensionati, agli anziani, a chi sta in montagna, a chi vive nelle parti meno accessibili ai flussi urbani. Ci batteremo insieme ai Comuni perché questo piano scellerato non passi e perché questa presenza dello Stato a garanzia di un servizio universale si mantenga. Per questo chiederemo a Poste il ritiro del Piano”. Rossi ha annunciato poi che nella Conferenza Stato-Regioni coinvolgerà i colleghi presidenti e chiederà un incontro con i vertici di Poste e con il governo. “La nostra – ha chiarito Rossi – non è una posizione irragionevole. In fatto di tagli la Toscana ha già dato, laddove è stato possibile tagliare lo si è già fatto nel 2012. Allora siamo anche intervenuti in via sostitutiva con i punti ‘Ecco fatto’. Ma questa volta no: non siamo in presenza di un’azienda che ha buchi di bilancio, bensì di un’azienda che nel 2013 ha avuto oltre un miliardo di utili netto. Credo che si debba ragionare in termini di solidarietà come prevede la Costituzione per mantenere presenze fondamentali sul territorio”.