Un caccia in meno, un po’
di sicurezza in più Il governatore Rossi dopo il terremoto: rinunciare
agli F35 e investire in prevenzione

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“Il deserto dei tartari” di Buzzati dimostra ancora la sua attualità. E la dimostrerà finché ci sarà qualche confine virtuale da presidiare, anche se le barriere tra gli Stati sono ormai cadute da tempo. E finché quel presidio avrà dei costi per la collettività che potrebbero essere destinati altrove. “Quando ci sono state le alluvioni mi hanno risposto che non c’erano soldi per la sicurezza idraulica. Ora che c’è il terremoto – scrive il governatore della Toscana Enrico Rossi sul suo profilo facebook – mi dicono che non ci sono le risorse per mettere in sicurezza scuole ed edifici pubblici. Non si rendono conto delle ‘guerre’ che ci sono nel Paese, compresa quella per l’emergenza lavoro. Sono un uomo di governo, mi rendo conto che per ogni scelta si deve pagare un prezzo, anche quello per esempio di rinunciare agli F35. Ma governare significa scegliere e la priorità è la messa in sicurezza del territorio dalle alluvioni e dai terremoti. Tanto più che oggi i nostri confini non sono minacciati da nessuno. Aggiungo che mentre si vogliono spendere 14 miliardi per gli F35 se ne investe uno solo per il lavoro. Domando: non sarebbe meglio qualche cacciabombardiere in meno in cambio di scuole più sicure e territori più protetti dalle alluvioni? Per questo chiedo che il Parlamento decida di rinunciare all’acquisto degli F35 o almeno ad una forte riduzione della commessa”.

L’emergenza sicurezza insomma esiste ed è ben chiara, ma non viene dalla fanteria nemica o dalle navi corsare al largo delle coste tirreniche, bensì dalle calamità naturali davanti alle quali non possiamo farci trovare impreparati. Soprattutto quando siamo consapevoli che l’80% della Toscana è a rischio sismico e che 196 comuni su 287 sono inseriti nelle fasce più pericolose. In questo territorio si trova il 70% degli edifici pubblici e privati costruiti in Toscana. (Maurizio Abbati)

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