Una coperta di dollari
per nascondere S. Orsola L’artista Pjsveic: ”Almeno oggi i turisti di passaggio
la fotografano”. Ma servono soldi veri

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Nemmeno la ricca coperta di dollari che incuriosisce i passanti rende più passabile la presenza dello scheletro abbandonato di Sant’Orsola nel cuore vivo di San Lorenzo; quartiere che ha già tanti altri problemi con cui convivere quotidianamente per preoccuparsene troppo e ormai si è abituato a questa presenza ingombrante. Ad incollare le banconote – per un totale di 120mila dollari – sulle mura spoglie dell’ex convento, finito persino nella prima serata di RaiUno come esempio di incapacità delle amministrazioni di risolvere certe questioni urbanistiche, è stato l’artista Vaclav Pjsveic, mosso proprio dalla volontà di “ricordare il grande problema del financing project che sembra assolutamente svanito. Cinque anni fa , quando sono arrivato a Firenze – afferma lui stesso – e ho visto le mura abbandonate di S. Orsola, ho subito avuto l’idea di farci un’opera di arte contemporanea in una Firenze ormai troppo adagiata sui fasti del passato e che ormai da troppo tempo non ha accolto la sfida di essere città contemporanea ma solo suolo da visitare. La stessa Ue non ha concesso i fondi perché non ritenuta città contemporanea. Beh, la mia opera in realtà rappresenta il primo tentativo di utilizzare qualcosa di indecoroso (ormai la parola degrado va di moda moltissimo) per trasformarlo in arte contemporanea. Prima della mia opera i turisti e passanti che transitavano via Guelfa nemmeno alzavano gli occhi su tale struttura abbandonata… ma adesso non solo li alzano ma la fotografano”. Ma non basta nascondere la realtà per cancellarla. Così come non è bastato il passaggio di proprietà dal Demanio alla Provincia per sanare la situazione e restituire alla città una struttura da decenni in cerca di nuova identità. Serve una volontà politica precisa e soprattutto servono soldi. Di quelli veri, non come quelli di Pjsveic. (Maurizio Abbati)

Vaclav Pisvejc

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