Una piazza, e una riflessione, per ricordare Berlinguer L’ex segretario Pci entra nella toponomastica cittadina trent’anni dopo la sua scomparsa

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Ci sono voluti trent’anni e certo molte più riletture del suo impegno politico e della sua figura prima che Enrico Berlinguer potesse essere ricordato a Firenze con l’inserimento ufficiale del suo nome negli archivi della toponomastica cittadina. Finalmente a lui è stata intitolata una piazza, adiacente alla piscina Costoli del Campo di Marte. Un’area dedicata perlopiù a parcheggio, dove non ci si può sedere a leggere su una panchina e dove difficilmente si può ospitare una festa dell’unità. Ma tanto basta a ricordare la figura di un uomo politico che seppe aprire, senza timori, una riflessione su quella questione morale che rimane centrale tutt’oggi e che in occasione dei suoi funerali, a cui prese parte un milione di persone, fece fermare l’Italia. “I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela”, disse. E potrebbe suonare curioso che a pronunciare una frase del genere sia stato il segretario di un grande partito, che con lui alla guida ottenne più del 34% dei consensi; ma forse Berlinguer stesso si era reso conto dei pericoli che vanno evitati se si vuole rispettare il mandato elettorale e limitarsi a rappresentare il paese. (Ma.Ab.)

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