Vino, l’oro nero di Toscana. Export in crescita E’ di 760 milioni l’anno il valore delle esportazioni. Ma attenzione alle contraffazioni

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Il vino non è solo un prodotto di consumo, ma l’emblema di un territorio e della sua qualità, della capacità produttiva, e infine un valore aggiunto per quella che rimane ad oggi la vocazione principe della Toscana, cioè il turismo. Vino che in questi ultimi anni sta conoscendo una costante crescita in termini di quotazioni e di mercato. Dai dati emersi in occasione della presentazione di Buy Wine e Anteprime 2015 si segnala un 2014 che ha fatto segnare un forte rialzo della produzione, tornata ai livelli del 2009, pari a 2,8 milioni di ettolitri, di cui il 95% destinati a vini Dop e Igp. Crescita in termini di produzione a cui fa eco una crescita delle esportazioni, che secondo Toscana Promozione potrebbero aggirarsi attorno ai 760 milioni di euro di valore annuo. A testimonianza di come il vino toscano continui ad essere apprezzato e gettonato, nonostante la concorrenza dei nuovi paesi produttori. “Se il nostro export rimane più o meno stabile sulle piazze storiche (Nord America e Europa) e nei Bric –  dice Silvia Burzagli, vice direttrice di Toscana Promozione – si iniziano a rilevare dei piccoli exploit in mercati nuovi come Australia (+43,7%), Messico (+35%) o Corea del Sud (+109%). Si tratta di aree dove, sia in valore che in quantità, le esportazioni sono ancora contenute ma è comunque un segnale positivo per il futuro delle nostre esportazioni”. Fondamentale resta non abbassare l’attenzione sotto il profilo della qualità e fare estrema attenzione ai prodotti contraffatti, che sono forse il più grande pericolo, perché possono insinuare dubbi sul reale valore del nostro vino. Ecco perché bisogna esercitare attenzione e controllo costante sulla produzione di quello che rimane l’oro nero della Toscana.

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