Artigianato, perse 3.664 giovani imprese

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Patatrac. L’economia artigiana, asse portante del tessuto produttivo regionale con tutte le sue migliaia di piccole imprese, scricchiola sotto il peso della crisi. E paga dazio anche l’imprenditoria giovanile, che nonostante i progetti di sviluppo fa registrare una forte flessione, come conferma il Rapporto Confartigianato sull’occupazione under 35. Dal 2008 al 2012 la crisi ha bruciato in Toscana 3.664 giovani imprenditori artigiani, facendo invertire una tendenza costruita a fatica. I numeri parlano chiaro: le imprese under 35 erano 50.426 nel 2008, 51.015 nel 2009, 53.523 nel 2010, poi il brusco calo del 2011 fino a 50.377 e il crollo nel 2012 su uno scalino assai più basso: 46.762, da cui si rischia di scivolare ancora. Nel periodo dal 2008 al 2012 è dunque andato in fumo il 7,3% degli imprenditori junior: un dato superiore a quello registrato a livello medio nazionale nello stesso arco di tempo (-5,6%). Rispetto al 2011 il numero delle imprese è in flessione in tutte le province e un calo inferiore al dato medio nazionale (-6,2%) riescono a farlo segnare solo Massa Carrara (-5,5%) e Firenze (-5,9%), con Lucca che compie invece lo scivolone più vistoso della Regione (-10,2%), quindi appena 1,2 punti percentuali in meno della peggiore performance italiana riportata da Gorizia.

Contate le perdite, guardiamo ai superstiti. Al 2012 gli imprenditori artigiani della Toscana sono 46.762, cioè l’8% del totale italiano, di cui 12.110 a Firenze, 5.424 a Lucca, 4.785 a Prato, 4.740 a Pisa, 4.641 ad Arezzo, 4.208 a Pistoia, 3.065 a Siena, 2.780 a Livorno, 2.526 a Grosseto e 2.483 a Massa Carrara.

Ma i dati dell’occupazione giovanile registrano un segno meno anche a livello complessivo, a dimostrazione che l’artigianato risente di una crisi strutturale e non solo settoriale. Gli occupati under 35 in Toscana sono infatti in costante calo dal 2008: a fine 2012 hanno toccato quota 367.000, registrando una diminuzione di 88.000 unità rispetto al 2008, pari al -19,4% (il valore supera la media nazionale di -18,6%). In crescita continua, invece, il tasso di disoccupazione nella medesima fascia d’età: dal 7,9% del 2008 al 14,7% del 2012 (+6,8 punti percentuali), che pone la Toscana in una fascia media, considerati i valori massimi (34,4% della Calabria) e minimi (7,0% della provincia di Bolzano)  registrati per il 2012 sull’intero territorio nazionale.

Cifre inquietanti anche quelle che riguardano nello specifico Firenze, che fa segnare una perdita del 9,1% nel quadriennio 2008-2012 e si pone tra tutte le province al 73 posto (al 1° Nuoro che perde lo 0,6% degli occupati, al 106° Grosseto con -15,1%). In corrispondenza, crescono i disoccupati: dal 5,9% del 2008 al 13,1 del 2012, ovvero 7,2 punti percentuali in più. Firenze è così nel 2012 la 76 provincia per tasso di disoccupazione (1° Crotone, con 40,1% e ultima Bolzano con 7,0%). (Maurizio Abbati)

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