Cassa integrazione,
4 gocce nel deserto

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Impossibile far fronte alla pioggia di richieste di cassa integrazione che sta mettendo sotto pressione le regioni, Toscana compresa. Una spirale che sta bruciando risorse senza che si intraveda la fine della fase di emergenza. E la notizia dello sblocco da parte del Governo di un nuovo stanziamento da destinare a questo capitolo non fa purtroppo tornare il sorriso. “La decisione del Consiglio dei ministri di destinare 500 milioni agli ammortizzatori in deroga rappresenta una prima significativa risposta al disagio che vivono decine di migliaia di lavoratori che da settimane, in molte regioni del nostro paese, attendono di ricevere le loro indennità. E’ una prima risposta, ma è insufficiente”, ha commentato l’assessore regionale alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini dopo l’annuncio del ministro Enrico Giovannini. “Con questi 500 milioni – spiega l’assessore – non solo non riusciremo a coprire tutto l’anno ma, in molte regioni, non potremo soddisfare neppure le richieste già pervenute in queste settimane”.

Già, perché questi 500 milioni dovranno essere ripartiti tra tutte le regioni e alla Toscana, potrebbero toccarne solo una trentina. Pochi, troppo pochi in considerazione delle domande già  arrivate. Ad oggi solo nella nostra regione restano infatti senza adeguata copertura finanziaria 7.115 richieste di Cig che coinvolgono 20.646 lavoratori (prevalentemente per proroghe di periodi già autorizzati) per un costo relativo di quasi 87 milioni di euro. Ad esse si aggiungono le richieste di mobilità in deroga che coinvolgono 290 lavoratori per un ulteriore costo di circa 3 milioni di euro. “Da questi dati – prosegue l’assessore -, ricordando con nell’ultima ripartizione di circa 550 milioni alla Toscana arrivarono 36 milioni, emerge chiara la sproporzione tra il fabbisogno e quanto appena deciso dal Consiglio dei ministri. L’auspicio che formulo è che già in sede di conversione in legge del Decreto, il Parlamento possa trovare ulteriori risorse in grado di coprire tutto il fabbisogno per il 2013. Se ciò non accadesse, la richiesta che avanzo al Governo fin da ora è che quando sarà affrontato il tema della copertura della seconda rata dell’Imu siano trovate le risorse per gli ammortizzatori in deroga fino alla fine dell’anno, garantendo ai lavoratori le proprie indennità”. (M.Ab.)

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