Cassa integrazione: boom
di richieste, ma zero soldi

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Non ci sono più soldi in cassa, ma le domande di cassa integrazione e mobilità in deroga continuano ad affluire. Continuano a farlo anche dopo l’annuncio da parte della Regione dell’esaurimento delle risorse assegnate o comunque spendibili: 49.613.564 euro, di cui la prima tranche, 33.332.743 euro, è oggetto di un accordo siglato tra Stato e Regione Toscana e la seconda invece, 16.280.821 euro, al momento è una proposta di ripartizione concordata a livello di coordinamento delle Regioni e inviata al Ministero. Una proposta che la Toscana, al contrario di altre Regioni e in accordo con l’Inps, ha deciso di tenere presente in modo da poter autorizzare più domande possibile.

“Ad oggi – spiega l’assessore alle attività produttive lavoro e formazione della Toscana, Gianfranco Simoncini – sono circa 10.000 le domande arrivate per il 2013 (oltre 8.000 di cassa integrazione in deroga e quasi 2.000 di mobilità in deroga) le quali coinvolgono 27.000 lavoratori per una spesa di oltre 116 milioni. Per farvi fronte occorrerebbe più del doppio di quanto è a nostra disposizione”. “Le richieste di aziende e lavoratori sono aumentate fortemente rispetto agli stessi mesi del 2012: solo nelle ultime due settimane abbiamo ricevuto 1500 richieste di cassa integrazione e 200 di mobilità, che hanno fatto crescere il fabbisogno di quasi 20 milioni – prosegue Simoncini – Nonostante le ripetute sollecitazioni, il governo non ha risposto e noi siamo stati costretti a sospendere le autorizzazioni. E’ una situazione insostenibile, che lascia senza reddito migliaia di lavoratori e rischia di determinare una forte tensione sociale. Era stato preannunciato un incontro a Palazzo Chigi tra governo, parti sociali e regioni. Ma ad oggi non risulta ancora convocato”.

L’assessore ribadisce la richiesta già fatta al ministro del lavoro di sbloccare subito almeno le risorse già previste dalla legge di stabilità, che ammontano attorno a 200 milioni a livello nazionale di cui circa 10 milioni dovrebbero essere assegnati alla Toscana. Questo potrebbe permettere di avere ancora una quota di risorse che, se sommate all’eventuale avanzo sulla spesa effettiva rispetto a quella prevista, potrebbero consentire una parziale ripresa delle autorizzazioni, anche se insufficiente a far fronte alle richieste pervenute ad oggi.

“Abbiamo bisogno, dal governo, di risposte urgenti e definitive – conclude Simoncini – che ci permettano di contare su risorse certe per l’intero fabbisogno del 2013. Questa vicenda degli ammortizzatori sociali è una priorità assoluta e deve essere al centro dell’agenda del governo: manca almeno un miliardo e mezzo e deve essere trovato al più presto. L’esigenza di una svolta nelle politiche del paese, che metta al primo posto lavoro e sviluppo, sta nei numeri”. La Toscana ha registrato il più forte aumento di ore di cassa integrazione rispetto all’anno scorso: +41,5%, rispetto a un aumento del 36,5% in Piemonte e del 27% in Veneto.

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