Commercio, vendite ancora col segno meno

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Andare meno peggio degli altri non è una consolazione, Eppure capita spesso, quando i segnali sono negativi, di aggrapparsi a questo flebile sostegno. Così è adesso anche per la situazione dei consumi al dettaglio in Toscana, che nel secondo trimestre dell’anno, secondo l’ufficio studi di Unioncamere, sono ancora in calo del 4,8%, mentre a livello nazionale si scende fino al -7,6%.

Fra gli esercizi non alimentari, spicca il comparto dell’abbigliamento e accessori, che perde il 6%, mentre i prodotti per la casa ed elettrodomestici’ arrivano al -6,3%, e la categoria degli altri prodotti non alimentari (farmaceutici, profumeria, libri, giornali) si attesta al -4,3%. Un calo dei consumi che si traduce in un dato negativo anche per quanto riguarda la sopravvivenza delle imprese, diminuite dello 0,3% per numero di unità. Migliore la situazione per il comparto alimentare (+0,7%), che ha già pagato pegno però in precedenza.

Una crisi che colpisce grandi e piccoli, tanto che se il commercio di vicinato perde il -5,2%, le grandi strutture di vendita si fermano al – 3,5%, segno di un peggioramento netto rispetto ai periodi precedenti che già si era fatto annunciare.

L’inversione di tendenza non arriverà, almeno fino a quando non si libereranno risorse da mettere a disposizione delle famiglie e finché non si rialzeranno i livelli occupazionali. E in questo senso per il momento non ci sono segnali di svolta. (M.Ab.)

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