Ente Cassa, dieci milioni per il welfare

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26 milioni di euro: è la cifra complessiva stabilita per il Piano delle erogazioni 2015 approvato dal consiglio di amministrazione dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze. Un piano che privilegia fortemente, più che in passato, l’emergenza sociale, destinando al welfare quasi 10 milioni di euro delle risorse complessive e rafforzando significativamente il sostegno alla formazione giovanile e alla ricerca scientifica. Per la prima volta la Fondazione emana dei bandi su tematiche specifiche, uno dei quali è destinato alle malattie rare, un fenomeno poco conosciuto ma di grande rilevanza anche sociale oltreche sanitaria.  “Sono alcuni anni, a causa del perdurare della grave crisi economica – osserva il presidente dell’Ente Cassa, Umberto Tombari – che destiniamo al mondo del volontariato somme consistenti perché è davvero l’emergenza più grave che ci viene segnalata dal territorio. Oltre al sostegno di progetti di terzi, però, desideriamo anche noi essere attori in questo campo e, per questo, abbiamo varato alcuni progetti che rispondono ad una precisa richiesta di aiuto. E’ il caso della Casa della carità, un condominio solidale realizzato grazie al contributo anche della Conferenza Episcopale Italiana e della diocesi e destinato ad ospitare servizi per persone svantaggiate e in disagio sociale del quartiere di Novoli”. Di grande rilevanza sono anche le misure di sostegno all’edilizia residenziale pubblica che prevedono interventi per la messa a norma di una ventina di alloggi. Il problema abitativo continua infatti a rappresentare una grave emergenza come rilevato dall’ultima graduatoria Erp, secondo la quale sono 2.500 le famiglie in attesa di un alloggio pubblico. Sempre in ambito sociale è stata finanziata anche la copertura della vasca riservata alle attività di riabilitazione dei disabili, che potrà così svolgersi per tutto l’anno, all’interno dell’impianto delle piscine Costoli. Sul fronte della formazione giovanile è stata assicurata una priorità ad alcune categorie che hanno pagato in particolare modo il costo della crisi economica. Si tratta dei Drop-out (coloro che hanno abbandonato gli studi e che hanno raggiunto il 20% della popolazione scolastica) e dei cosiddetti Neet (coloro che non sono impegnati in alcun percorso di istruzione e formazione) e che, in Toscana, sono stimati in 80.000 unità. La Fondazione opererà sia con progetti diretti (è il caso dell’iniziativa Integra che coinvolgerà oltre 300 giovani e sarà condotto da un ampio partenariato  tra cui Agenzie formative, Università e Reti regionali e nazionali) che di terzi come lo è il programma portato avanti dalla Scuola Formazione Don Giulio Facibeni. Col consorzio Coeso saranno invece attivati interventi di formazione e inserimento lavorativo per giovani disoccupati e inoccupati e per operatori del sociale impiegati nei servizi di incontro domanda/offerta di lavoro. Il cda ha esaminato 1.197 proposte (contro le 1.116 del 2014) e ne ha approvate 560 (nel 2014 sono state 596). Per il settore dell’arte e conservazione del patrimonio culturale sono stati deliberati progetti per un importo complessivo di 7,8 milioni di euro (7,3 sono stati nel 2014). Per la beneficenza e utilità sociale sono stati destinati 9,7 milioni di euro (6,3 nel 2014). Perla formazione giovanile sono stati destinati 1,8 milioni di euro (1,9 nel 2014). Per la ricerca scientifica e tecnologica sono stati destinati 5,5 milioni di euro (5,6 nel 2014). Per il settore della sicurezza alimentare e agricoltura di qualità sono stati destinati 1,2 milioni euro (idem nel 2014).

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