Istruzione, cresce in Toscana il popolo dei Neet

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L’istruzione è la via maestra per lo sviluppo, ma i dati toscani confermano quanto ancora ci sia da fare per garantire l’accesso a tutti ed evitare che a un peggioramento degli standard economico-sociali aumentino le percentuali di abbandono e diserzione scolastica. Se infatti in Toscana diminuiscono le liste d’attesa e si conferma raggiunto in questo campo il target europeo, così come diminuiscono anche se di poco abbandoni e ritardi scolastico, risultano in costante aumento i Neet, cioè quei giovani che non studiano, non lavorano, non sono in formazione. E’ quanto si legge nel Rapporto 2014 su educazione e istruzione in Toscana. Per quanto riguarda l’abbandono scolastico, il 2013 fa segnare un punto in meno rispetto all’anno precedente dopo tre anni di ascesa. Ma a livello regionale la percentuale di quanti lasciano la scuola prima del tempo è ancora al 17,6, quindi molto lontano dall’obiettivo Ue del 10%). Lievissima diminuzione anche per il ritardo scolastico (0,3 punti in meno rispetto all’anno precedente) con una percentuale complessiva del 15,29%. Ma se si considera solo la scuola secondaria di secondo grado questo ritardo va oltre addirittura al 29%. Infine il triste fenomeno dei Neet, per il quale la Toscana si posiziona al 18,2% con un aumento sull’anno precedente che sfiora i due punti (1,8%). La percentuale maggiore di giovani che non studiano, non lavorano e non sono in formazione appartiene al genere femminile (dato toscano 22% – dato nazionale 26,1%): almeno 7 punti in più, in Toscana, rispetto ai maschi. Un fenomeno che bisogna arginare subito e c’è solo un modo per farlo: migliorare il rapporto scuola-lavoro e facilitare l’inserimento professionale. (Ma.Ab.)

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