La crisi cambia volto al commercio

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Rivoluzione in bottega. La crisi economica e le mutate esigenze dei consumatori hanno determinato uno stravolgimento dell’offerta commerciale fiorentina. Perché se il numero delle imprese attive nel commercio e nel turismo è rimasto inalterato tra il 2009 e il 2013, ad essere cambiata in modo determinante è la tipologia dell’offerta, legata alla crisi di alcuni comparti tradizionali. Cosa che tocca in modo prevalente l’alimentare, con l’ortofrutta al -13% nello specifico. Ma si riduce anche l’offerta per quanto riguarda l’abbigliamento, al -7%. Nel campo turistico pesante il bilancio delle agenzie di viaggio: -29,17%. Ma allora cosa propongono le nuove attività? Si tratta perlopiù di imprese relative al commercio ambulante non alimentare, al commercio elettronico, alla ricettività extra alberghiera, ristoranti e bar. Sono i dati del Report Congiunturale del I Trimestre 2014 presentato da Confesercenti, che traccia l’immagine di una città in trasformazione, ma dove più che di sviluppo si può parlare di involuzione complessiva dell’offerta. Se non altro, come constata il presidente di Confesercenti Nico Gronchi, l’emorragia di imprese sotto il profilo numerico è finita. Ma a che prezzo.

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