L’artigianato fiorentino pedala in salita

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Dall’anello mondiale di ciclismo, il presidente di Cna Firenze Andrea Calistri lancia la sfida: Firenze capitale mondiale dell’artigianato. Del resto i numeri e il cosiddetto know how ci sono tutti. Però l’artigianato fiorentino in questa fase pedala in salita e la fatica si fa sentire, come dimostrano i numeri, dove il segno meno appare una costante, almeno negli ultimi anni. Tanto che ad aumentare sono solo il monte ore di cassa integrazione e la preoccupazione degli imprenditori.

“E’ vero. Purtroppo si pedala in salita, ma si continua a pedalare. E questo è un segno importante di dinamismo. Prima o poi, come ci insegna anche il ciclismo, arriverà anche la discesa e dobbiamo essere pronti a gettarci giù a testa bassa”. Calistri si dimostra fiducioso, pur senza ostentare sorrisi forzati, come è logico che sia davanti a una situazione di crisi persistente come quella attuale, e sottolinea come, per fortuna, “in questi anni di difficoltà l’artigianato ha tenuto duro, cercando di non perdere posti di lavoro e quindi professionalità importanti, anzi fondamentali quando dovesse arrivare la ripresa”.

Una ripresa di cui anche in questi giorni si continua a parlare come se fosse dietro l’angolo. Ma è davvero così?

“A dire il vero ancora non si vede. I segnali di cui si parla sono di medio e non certo di breve periodo. Ma il nostro problema è proprio questo: cercare di capire quanto tempo dovrà passare prima che i venti di ripresa arrivino e vengano intercettati anche dalla piccola e media impresa, che non sono i soliti di altri comparti”.

E nel frattempo?

“Giusto. Nel frattempo bisogna in ogni modo rimettere i soldi nelle tasche dei consumatori, altrimenti i consumi resteranno congelati. E poi darsi subito da fare per ridurre il costo del lavoro”.

Maurizio Abbati

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